M. Berrettini b. B. Van De Zandschulp 6-4 6-2
Un Matteo Berrettini assolutamente esuberante dal punto di vista psico-fisico domina in due set Botic Van De Zandschulp e regala all’Italia il punto iniziale, quello ovviamente meno sicuro dei due singolari almeno in sede di pronostico. Il tennista romano ha iniziato con un filo di tensione, ma ha dimostrato di poter contare su una carica interiore che ha progressivamente spento gli ardori del rivale, più centrato nel quarto d’ora iniziale ma poi evaporato anche dal punto di vista agonistico.
Bravissimo Matteo per essere giunto al meglio all’appuntamento, come già visto d’altronde negli scorsi giorni, facendo addirittura sembrare facile un match il cui risultato finale, almeno nelle proporzioni, era tutt’altro che ovvio. Uno a zero per gli azzurri dunque: la palla ora passa a Jannik Sinner.
Si attendono i segnali da parte del servizio di entrambi i protagonisti, ma i primi due game vanno ai vantaggi; i protagonisti sanno che la gara si può decidere su qualche guizzo in risposta e non appena la battuta dell’altro concede spazi alla replica, lo scambio parte e l’aggressività del ribattitore viene parzialmente premiata.
Sia Berrettini che Van De Zandschulp spingono con coraggio in risposta ma le palle-break non arrivano e allora i due atleti hanno tempo per mettere a punto la velocità del colpo di inizio gioco, che sale e porta il punteggio sul 3-2 per l’olandese, con Matteo che ha la pallina in mano. Il tennista in arancione serve la prima palla con maggiore frequenza ed esibisce buona tranquillità, mentre Matteo sembra più contratto e perde il controllo del dritto in qualche occasione di troppo.
Il rovescio slice, inoltre, per il momento non graffia e si vede più che altro in fase di alleggerimento che non per incidere; l’atleta romano sfrutta al meglio le palle nuove e con due ace sigla il 4-4 con un 7-2 per l’azzurro negli ace. Il nono game coincide con la svolta: Botic perde di vista la prima e si rifugia per quattro volte consecutive in una seconda palla sulla quale Berrettini si avventa e sullo 0-30 maneggia la sciabola per tratteggiare un backhand choppato che Van De Zandschulp non può risollevare.
È il break, meritatissimo per la prontezza con cui Matteo ha colto le debolezze del rivale. L’azzurro nel gioco successivo deve abbozzare di fronte a un nastro burlone che gli impone il 15-30 ma rimedia con il colpo che ha ispirato il soprannome di Hammer: 6-4 per lui in quarantuno minuti, per l’olandese il 74% di punti con la prima palla, ma solo il 33% con la seconda.
Van De Zandschulp accusa la sconfitta parziale; il tennista, in apparenza più tranquillo di Berrettini, ha forse solamente mascherato meglio la tensione del nostro alfiere e non sfrutta lo 0-30 nel secondo game. Nel terzo punto cerca la via della rete ma il suo colpo d’attacco è troppo in sicurezza e Berrettini si infila con il passante coperto di rovescio.
Nel game seguente di nuovo Botic si perde e dal 40-0 concede speranze all’azzurro, che prende con autorità la scena: Berrettini recupera con un fior da fiore di risposte insidiose e passanti di dritto quando l’olandese parte verso la rete. Matteo ha una prima palla-break grazie a un dritto a uscire, ma l’ace dell’avversario spegne i fuochi per il momento; l’italiano non ha però intenzione di lasciar passare il frangente favorevole e un dritto lungolinea in corsa gli dà la seconda chance. E dopo l’asso VDZ serve il suo primo doppio errore.
L’olandese è nel frattempo sceso al 53% di prime palle in campo, mentre Berrettini si mantiene vicino alle cifre del primo set, sopra il 70%; nel 3-2 e servizio a favore del finalista di Wimbledon 2021 ci sono altri cinque ace, contro uno solo per l’orange.
L’atteggiamento dell’olandese ora passa dal rassegnato al fatalista, lo sguardo è spento anche perché il pubblico italiano si fa sentire e Berrettini giganteggia anche in difesa; sul 4-2 a Matteo riesce un nuovo ribaltone a colpi di passante e il break del 5-2 finisce sul tabellone, a segnalare la ora netta superiorità dell’azzurro. Matteo sale alla battuta e per la terza volta rimedia dallo 0-30, chiudendo come sempre con il servizio: 1-0 per noi.