Il tennis italiano sta vivendo un momento straordinario, quasi un unicum che sta producendo risultati clamorosi. La nazionale italiana femminile ha portato a casa la Billie Jean King Cup per la quinta volta nella sua storia, grazie alle magnifiche cinque che si sono prese Malaga: Jasmine, Sara, Lucia, Elisabetta e Martina. E poi c’è lei, Tathiana Garbin, in grado di metterle insieme, formare una squadra e farle rendere al meglio. Il capitano azzurro è ancora raggiante, non potrebbe essere altrimenti, e intercettato da La Stampa si è aperta su diversi temi, personali e non, oltre a esternare ancora la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto.
L’ex giocatrice, in un’intervista concessa a La Stampa, dà priorità al gruppo, incensandolo come coesione e compattezza: “Le ragazze trasmettono dei valori importanti come resilienza, voglia di lottare e mettersi a disposizione della squadra. Io sono fortunata perché queste giovani donne sono campionesse anche fuori dal campo. Quando ho dovuto fare scelte dolorose, chi è rimasta fuori ha appoggiato la mia scelta, e in maniera profonda, coinvolgente. E’ straordinario il tifo che si fanno tra di loro, sostenendosi in tutti i momenti.” Chi meglio di una “mamma” conosce le sue “figlie”, così dal collettivo Garbin mette in luce le qualità dei suoi singoli: “Errani è la mente e mi piace pensare che Paolini sia il braccio, per quanto martella forte. Trevisan è una che aggrega e riesce a far fare di tutto alle altre. Cocciaretto è la più giovane, riflessiva ma bravissima a rapportarsi alle altre. Bronzetti dice sempre quello che pensa, è genuina, molto sensibile, molto umana.”
Archiviato il capitolo Billie Jean King Cup, l’ex numero 22 al mondo si apre su alcune tematiche strettamente personali, come la battaglia contro il tumore che sta combattendo da un anno: “Le ragazze mi sono venute a trovare in ospedale, è stata l’esperienza più forte. Siamo diventate una famiglia più che un gruppo di professioniste, è un legame fortissimo. Il tennis mi ha regalato tanto. Mi ha aiutato a comprendere che tutto ciò che succede è per te, non contro di te. Altrimenti resti bloccato nella rabbia e non ti evolvi. Bisogna sempre adoperarsi per superare gli ostacoli e trasformarli in qualcosa di positivo. E’ la lezione che mi ha dato il tennis e la vita”
In ultima istanza, l’ex atleta veneta si è concessa qualche battuta sulla disparita di genere che intacca anche l’ambito sportivo, sostenendo come la strada da fare sia lunga: “Purtroppo viviamo in una società patriarcale, non solo nello sport, il ruolo della donna non si è mai affermato. Per questo l’esempio di giovani donne che ce l’hanno fatta e hanno un salario elevato è importante per le nuove generazioni. In Italia siamo ancora indietro, è una lotta che va continuata fino a quando ci sarà più spazio per le donne” – ha concluso il capitano azzurro.