Ivrea
Quella che arriva dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è senza dubbio una buona notizia, attesa da tempo, per gli automobilisti che percorrono il raccordo autostradale A4 e A5, la cosiddetta bretella Ivrea-Santhià. Il ministero ha infatti autorizzato Ativa, la società concessionaria del tratto che dal primo dicembre sarà sostituta dal gruppo Dogliani, a realizzare un bypass che devierà il traffico in prossimità del viadotto Camolesa, oggetto dal dicembre dello scorso anno di lavori di adeguamento e di messa in sicurezza. Lavori che procedono con estrema lentezza. L’autorizzazione al bypass è motivata dal ministero delle Infrastrutture da esigenze di urgenza.
La pista provvisoria, i cui lavori partiranno lunedì 25 novembre, permetterà di eliminare i due restringimenti presenti sullo svincolo di Santhià per chi proviene dall’autostrada A4 e nei pressi di Albiano per chi viaggia in direzione opposta. Limitazioni alla circolazione per i mezzi sopra le 3, 5 tonnellate, compresi gli autobus e i veicoli aventi larghezza superiore a 2, 40 metri. A tirare un sospiro di sollievo sono anche i comuni dell’eporediese i cui centri abitati sono invasi dai camion banditi dall’autostrada e che si perdono nella disperata ricerca di un percorso alternativo.
L’obiettivo dell’opera, spiega Ativa, è il superamento delle code che si determinano per effetto dell’attuale limitazione di carico, in particolare durante i fine settimana quando è alto il movimento dei turisti. «Sarà garantito l’esercizio dell’autostrada in condizioni di sicurezza – precisa ancora la società concessionaria dell’Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta – in attesa dell’adeguamento definitivo del viadotto Camolesa».
Secondo le prime stime, ci vorranno però circa tre mesi per completare il bypass, pertanto i benefici alla circolazione derivanti dalla nuova infrastruttura provvisoria si potranno avere soltanto a stagione sciistica ormai inoltrata. Le code infatti sono chilometriche soprattutto nei fine settimana quando i turisti raggiungono la Valle d’Aosta. La domenica sera, per fare un esempio, la coda del rientro comincia già tra i caselli di Pont-Saint-Martin e Quincinetto dove a peggiorar le cose c’è il restringimento della carreggiata per effetto del pericolo frana.