Li hanno circondati, picchiati e derubati, in tre li colpivano mentre altri due complici tentavano la fuga dopo aver agguantato gli zaini e i portafogli delle due vittime, inchiodate a terra.
Ma l’agguato non è finito come sperato dagli aggressori: sul posto si sono precipitati i poliziotti delle Volanti e sono riusciti a bloccare proprio i due che cercavano di dileguarsi con il bottino.
E anche gli altri, pur avendo schivato l’arresto, rischiano di essere identificati e rintracciati a breve: la zona è piena di telecamere e gli agenti stanno già passando al setaccio tutti i filmati raccolti nelle vicinanze.
Ancora un episodio violento consumato tra la stazione di Mestre e il quadrilatero di via Piave, a due mesi dall’omicidio del 26enne Giacomo Gobbato, assassinato in corso del Popolo mentre cercava di fermare un rapinatore che aveva aggredito una donna, la sera del 20 settembre. In questo caso le vittime sono invece due operai di origini africane, sorpresi all’interno del sottopassaggio pedonale e ciclabile che collega via Dante con via Rizzardi, a Marghera; la coppia di lavoratori è stata assalita nella notte tra mercoledì e giovedì, quando si trovava nel tratto mestrino del sottopasso, accerchiata da cinque individui.
I rapinatori non si sono risparmiati: forti forse anche di qualche arma impropria - mazze e bastoni, probabilmente - hanno atterrato i due operai e li hanno bloccati sul pavimento del marciapiede, tempestandoli di calci e colpi. A quel punto due del gruppo hanno afferrato borse e soldi e si sono staccati dal pestaggio, cercando di portare la refurtiva al sicuro. Sono invece finiti tra le braccia degli agenti della questura, arrivati nel frattempo sul posto.
Lei veneziana, classe 1997, lui di origini marocchine e di sei anni più vecchio di lei, sono entrambi stati arrestati; la ragazza, difesa dall’avvocato Bruno Andreuccio, comparirà davanti al giudice nelle prossime ore.
Proprio la sera seguente, giovedì, il centro sociale Rivolta ha deciso invece di omaggiare Giacomo Gobbato offrendo il palco al racconto dell’ultima missione della Mare Jonio, la 19esima: la nave di Mediterranea Saving Humans è partita il 9 ottobre ed è stata dedicata proprio alla memoria del 26enne ucciso a Mestre, il cui nome oggi è tracciato sulle pareti del rimorchiatore dell’associazione umanitaria.
Nel capannone di via Fratelli Bandiera, l’altro ieri, è stato quindi attivato un collegamento con Danny Castiglione, che ha parlato dal veliero di supporto pronto a partire, ed è stato presentato in anteprima “La cospirazione del bene”, il libro di Luca Casarini e Gianfranco Bettin, che racconta com’è nata e come agisce Mediterranea. La serata si è conclusa con una pizza a sostegno del gruppo di intervento e salvataggio.