«Un nuovo rapporto tra Fincantieri e la città» è quanto l’amministrazione di Monfalcone sta perseguendo al fine di «conciliare le esigenze di personale dell’azienda con gli effetti e le dinamiche sociali che ne derivano». Con ciò implicando l’esigenza di «cambiare il modello produttivo», oggi basato prevalentemente, a detta dell’ex prima cittadina ora eurodeputata e assessore alle Priorità strategiche per lo sviluppo urbano Anna Cisint, su «manodopera straniera in appalto e subappalto».
È l’elemento di punta emerso ieri, al tavolo di lavoro convocato dal Comune, presieduto dalla stessa Cisint, al quale hanno partecipato rappresentanti di Fincantieri, tra cui Luciano Sale, direttore Hr e Real Estate dell’azienda, Confindustria Alto Adriatico, le sigle sindacali, Confartigianato, Imprese Gorizia, Vivacentro e Ascom. Al centro l’annunciata proposta di Protocollo elaborata dal Comune e condivisa dalla Regione, finalizzata a promuovere un “cambio di paradigma” nel dialogo con Fincantieri tenendo conto del territorio, ma anche per le imprese e per l’occupazione.
Il Protocollo è stato consegnato a tutte le parti, affinché elaborino le osservazioni per eventuali integrazioni, da presentare nell’arco di una settimana. L’obiettivo è quello di gettare le basi per una collaborazione aperta coinvolgendo quindi parti sociali e associazioni di categoria. L’amministrazione (ieri Cisint è stata affiancata da vicesindaco reggente Antonio Garritani e dall’assessore al Commercio Luca Fasan) ha definito «molto proficua» la riunione per «le aperture al dialogo e l’attenzione su determinate tematiche riguardanti il lavoro». Cisint aveva consegnato la proposta anche al ministro dell’Interno Piantedosi e al sottosegretario al Lavoro Durigon.
Ha rilevato «l’importanza di gestire», attraverso un tavolo con l’amministrazione comunale, le dinamiche e gli effetti del modello produttivo di Fincantieri, «anche tenuto conto che è stato raggiunto il tetto di disponibilità alloggiative e di sostenibilità dei fabbisogni scolastici e sociali» e che «quasi l’intero bilancio comunale del welfare riguarda i sostegni agli immigrati, anche in virtù del meccanismo dei ricongiungimenti facili». Da qui l’esigenza di un confronto, con il relativo Protocollo. Le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria formuleranno le loro osservazioni, che saranno trasmesse al Comune e all’azienda, la quale a sua volta fornirà il proprio contributo.
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Sale, per Fincantieri, ha confermato che la società analizzerà con molta attenzione i contenuti del Protocollo. Non vanno dimenticati, dall’altro lato, le azioni e i progetti messi in campo da Fincantieri, ultimo dei quali l’inizio dei corsi di lingua italiana per i lavoratori stranieri, in linea con la promozione di «una cultura aziendale basata sul rispetto e l’inclusività», sottolinea l’azienda. In termini di investimenti sul territorio, ricorda la destinazione di quasi 23 milioni negli ultimi cinque anni, in ragione della responsabilità sociale d’impresa con interventi tradottisi, per citarne alcuni, nella ristrutturazione della scuola per l’infanzia di via delle Mandrie e nell’asilo aziendale presso l’Albergo Operai, oltre ai bus navetta, ai parcheggi, alla nuova mensa e ai nuovi spogliatoi. In risposta, poi, alla carenza di manodopera specializzata, ecco la nascita del progetto “Maestri del Mare”, con il consorzio Elis, che ha portato all’assunzione diretta in Fvg di 44 delle 90 nuove professionalità qualificate, definite “made in Italy dell’ingegno”.
Intanto, lo scorso martedì, in cantiere si sono tenute due assemblee dedicate a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, cui hanno partecipato 1.200 lavoratori diretti, dove sono intervenuti i delegati sindacali e l’azienda, tra cui il responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Davide Marchetti e il direttore dello stabilimento Cristiano Bazzara. Un’iniziativa «fortemente voluta dalle parti sociali - spiegano le Rsl di stabilimento - in special modo da Fim Cisl, inserita all’interno dell’ultimo contratto integrativo di Fincantieri per accrescere la più consapevole e condivisa partecipazione sui temi della salute e della sicurezza». Sono state presentate le iniziative messe in campo dall’azienda, il nuovo portale per le segnalazioni, l’istituzione del Safety Break (il momento formativo all’interno della giornata di lavoro), fino ai corsi di italiano.