La giunta ha approvato la variante che permetterà al cantiere delle scuole medie Stefanini di Treviso di ripartire. E si ripartirà abbattendo una metà dell’edificio che prima si sperava di poter lasciare dov’era.
La notizia è doppiamente positiva. Se da un lato permette finalmente ai genitori e agli insegnanti dei ragazzi traslocati al Turazza da gennaio 2023 di vedere la fine del loro trasferimento; dall’altro leggere la relazione tecnica allegata alla approvazione della variante fa tirare parecchi sospiri di sollievo.
Una scuola fatta male
Nel pianificare un intervento da 7 milioni e mezzo di euro, il Comune aveva fatto vede su rilievi e carotaggi fatti prima di aprire il cantiere. Quando sono iniziati i lavori, sono emersi i guai, e non pochi. Di qui il lungo stallo. Non si trattava di una questione da poco. «Durante la demolizione del “blocco scuola” (parziale, perché si era preferito mantenere l’edificio intatto in forma e piani, ndr), sono emerse problematiche strutturali sulle diverse componenti dell’opera (fondazioni, pilastri, orditura solai) che hanno richiesto approfondimenti ed indagini. Si sono accertate in particolare delle differenze che non trovano soluzione nel progetto di adeguamento sismico approvato, idoneo alla situazione che era stata ipotizzata ma non allo stato della realtà riscontrata».
Quale realtà? E qui il dettaglio che fa ringraziare non sia successo nulla: «Problematiche tecniche generatesi in fase di costruzione ed attribuibili, ad esempio, alla scarsa qualità del calcestruzzo utilizzato o alla posa non conforme».
Una scuola fatta male e una toppa impossibile da mettere. Nei mesi scorsi infatti sono state studiate dalla direzione lavori, in accordo con i tecnici, «diverse soluzioni per risolvere gli imprevisti sopraggiunti nel minor tempo possibile, ma le soluzioni studiate sono state via via abbandonate con il sommarsi delle diverse difformità che emergevano con l’esecuzione dei lavori finendo per considerare improrogabile la scelta della demolizione e ricostruzione della quasi totalità del corpo scuola».
Per fortuna dell’amministrazione tra i lavori di recupero che si intendevano fare, e quelli di demolizione e ricostruzione che si faranno la differenza economica è lieve, e comunque il Comune ha ancora oltre un milione di bonus da spendere per il cantiere. .. se servisse.
Si riparte, un anno per finire
«Le demolizioni inizieranno lunedì» spiega l’assessore ai lavori pubblici Zampese, «spiace ma quando si tratta di edifici costruiti nel dopoguerra è facile incappare in simili situazioni».
Certo, si fosse opzionata subito la demolizione (come era peraltro nei piani), oggi i lavori sarebbero quasi finiti... «Succede, ma rispetteremo i tempi». Quali? «Le Stefanini rientreranno in classe a gennaio 2026» annuncia l’assessore. Il Turazza? C’è un contratto con Ca’Foscari... «A luglio per l’università verrà liberata la parte del Flemming».