Putin scambia il petrolio per le truppe nordcoreane e le armi di Kim Jong-un. E’ quanto emerge da un approfondimento di immagini condotto dalla Bbc con Open source Centre ubicato nello Uk. Le raffigurazioni satellitari dimostrano che negli ultimi otto mesi, 43 navi nordcoreane hanno condotto viaggi in segreto al porto russo di Vostochny: stando alle notizie le imbarcazioni arrivavano scariche dei barili, per poi ripartire quasi piene. Un’inchiesta che ha individuato l’utilizzo di bastimenti sanzionati per il trasporto di petrolio, ma il ministero degli Esteri russo non commenta la questione. Al suo posto lo fa l’omonimo dicastero britannico con il ministro David Lammy ,che afferma come “per continuare a combattere in Ucraina, la Russia è diventata sempre più dipendente dalla Corea del Nord per le truppe e le armi in cambio di petrolio”. Secondo alcune previsioni riportated dalla Bbc, il carburante russo servirà per i missili nordcoreani.
Il primo scambio di petrolio tra Putin e Kim Jong-Un individuato da Open source centre, risale allo scorso 7 marzo e adesso dopo sette mesi arrivano le notizie di armi e soldati trasferiti nella Federazione russa da parte del governo di Pyongyang. L’ultimo trasferimento di cui si ha avuto traccia risale al 5 novembre: queste contrattazioni violano le sanzioni delle Nazioni unite sulla vendita di petrolio alla Corea del Nord, a meno che non avvenga in piccole quantità. Nonostante la Russia sia membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu, Putin ha deciso di trasgredire la legge secondo cui la Corea del Nord può ricevere massimo 500.000 barili all’anno.
«Il flusso costante di petrolio dà alla Corea del Nord un livello di stabilità che non ha avuto da quando sono state introdotte le sanzioni» ha confermato Joe Byrne dell’Open source centre, che ha raccontato di navi silenziose apparse di settimana in settimana. Questi scambi “stanno alimentando la macchina da guerra di Putin”, secondo Hugh Griffiths, ex membro dell’Onu incaricato di monitorare le sanzioni verso la Corea del Nord. Per essere più preciso, l’esperto ha riassunto le relazioni economiche tra i due stati con “petrolio in cambio di missili, petrolio in cambio di artiglieria e ora petrolio in cambio di soldati”. In effetti, dopo il primo trasferimento documentato, a distanza di 3 settimane la Russia ha impedito agli esperti di continuare il lavoro dopo aver messo il veto al Security council.
«Pensavo non fosse nell’interesse della Russia condividere tecnologia militare, ma forse i calcoli sono cambiati». Queste sono le parole dello studioso russo Andrei Lankov, che ora lavora alla Kookmin University di Seul. L’esperto della cooperazione tra Russia e Corea del Nord ha spiegato che “i russi hanno bisogno di queste truppe e questo dà più potere alla Corea del Nord”. Go Myong-hyun dell’istituto sudcoreano per la strategia di sicurezza Nazionale, fa sapere che “ora Kim riceve il petrolio direttamente, probabilmente di qualità superiore ed è possibile gratuitamente come contropartita per la fornitura di munizioni”. Secondo il professionista sudcoreano “un milione di barili non sono nulla per un grande produttore come la Russia, ma è un quantitativo considerevole per la Corea del Nord”. Putin e Kim Jong-Un hanno sinteticamente trovato un legame-ombra in ambito commerciale, aggirando le regole Onu e le sanzioni.
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