Cominciano a delinearsi – per quanto ancora non completamente – i contorni dei violenti episodi verificatisi venerdì 15 e lunedì 18 novembre tra alcuni ragazzi minorenni dell’istituto Marinoni di Udine.
Secondo le prime indagini, portate avanti da polizia e carabinieri, il ragazzo minorenne che già dopo il primo episodio era finito in ospedale per i diversi traumi riportati (la prognosi era stata di 14 giorni) è lo stesso che, al termine delle lezioni di lunedì scorso, è stato circondato da un gruppo di compagni di scuola e nuovamente aggredito, tanto da essere costretto a recarsi ancora al pronto soccorso, dove i medici hanno emesso un secondo referto, sempre da 14 giorni.
Ancora non si conoscono con precisione le motivazioni all’origine delle liti, ma secondo gli investigatori si tratta di ragioni davvero banali maturate all’interno della scuola.
La prima rissa, come già confermato dalla questura, era avvenuta poco dopo le 13 di venerdì nella zona di viale Ledra in cui i giovani si trovavano, molto probabilmente in attesa delle corriere che li riportano a casa. Il fatto era stato subito segnalato alle forze dell’ordine e, poco dopo, sul posto, erano arrivati i carabinieri. Poi, lunedì, analogo episodio, ma nelle vicinanze dell’ingresso del Marinoni, in quei momenti particolarmente affollato di studenti.
Almeno sei o sette ragazzi (ma sull’esatto scenario si sta ancora indagando, anche sfruttando i brevi video realizzati da alcuni testimoni) avrebbero accerchiato il compagno, per poi colpirlo ripetutamente. Il giovane, un po’ più grande degli aggressori, si è difeso, ma, vista la disparità numerica, è rimasto comunque ferito.
La sua famiglia si è rivolta alla polizia e ha formalizzato una denuncia. Ora i ragazzi coinvolti rischiano di essere segnalati alla Procura per i minorenni di Trieste per ipotesi di reato che potrebbero variare dalle lesioni alla rissa: questo saranno poi gli inquirenti a stabilirlo. In ogni caso, quella che per gli studenti potrebbe essere stata una (doppia) scazzottata, è in realtà una vicenda che ha scosso l’intera comunità scolastica, come ha sottolineato la dirigente Alberta Pettoello già giorni fa.
E potrebbe avere conseguenze non solo sul piano disciplinare, ma anche, appunto, sul versante giudiziario. Intanto, i controlli degli agenti continuano nelle vicinanze delle scuole, delle stazioni e del terminal studenti di piazzale Montalcini.