Doveva essere il giorno dell’udienza finale con discussione e sentenza di un processo, iniziato a febbraio 2023, che vede un 52enne di Mogliano accusato di violenza sessuale su due bambine di 10 e 6 anni, ma l’improvviso cambio del collegio dei giudici (a causa dell’indisposizione del presidente del collegio che si profila piuttosto lunga, ndr) l’ha di fatto costretto a rinnovare l’istruttoria dibattimentale. Cosa significa tutto ciò? Che saranno risentiti tutti i testimoni anche perché non ci sono le video-riprese delle loro precedenti audizioni.
Il processo riparte dunque da zero in quanto il legale dell’imputato, l’avvocato Antonello Secchi, proprio per l’assenza della video-riprese delle testimonianze, s’è opposto al fatto che il nuovo collegio acquisisse le trascrizioni delle deposizioni.
«Se non si vede in faccia l’imputato quando testimonia - ha rilevato l’avvocato Secchi - non si può capire se dice la verità o mente leggendo soltanto le trascrizioni».
Nel processo, inoltre, c’era un altro inghippo, rilevato in aula dallo stesso pubblico ministero. Riguardava la presenza di un giudice onorario (che aveva sostituito una collega in maternità), tra i tre che compongono il collegio, che non può giudicare reati gravi come le violenze sessuali. Altro motivo per ricominciare il processo da capo.
A rimescolare ulteriormente le carte è stato il legale di una delle due parti offese, la bambina che all’epoca dei presunti abusi aveva 6 anni. L’avvocato Damiano Danesin ha rilevato, sulla base di una pronuncia della Corte di Cassazione del giugno scorso, che per i casi di violenza sessuale con l’aggravante che la vittima sia minore di 10 anni, la competenza non è più delle corti collegiali ma delle corti d'Assise, che si occupano di pene che vanno dai 24 anni in su. Rischiando l’imputato, in questo caso, per astratto, una condanna a 24 anni, la Corte ha deciso di sdoppiare il processo.
In definitiva l’imputato dovrà affrontare il processo per gli abusi sulla bambina di 6 anni davanti alla Corte d’Assiste. Mentre per i fatti che vedono come vittima la bambina di 10 anni, il processo riprende il 27 febbraio con l’audizione di tutti i testi già sentiti nelle precedenti udienze davanti ad altri giudici. —