Dopo sei mesi è crollato e ha confessato: Igor Sollai ha ucciso la moglie Francesca Deidda per intascare l’assicurazione stipulata sulla morte della consorte, da dividere con l’amante. Il 10 maggio la donna era scomparsa dalla sua casa di San Sperate, nel Cagliaritano. Due mesi dopo il marito era stato arrestato e pochi giorni dopo i resti di Francesca Deidda erano stati ritrovati nascosti in un borsone vicino alla Statale 125. Gli esami nell’appartamento della coppia svolti nei giorni successivi sembravano inchiodare definitivamente l’uomo, ma per tutto questo tempo ha continuato a negare. Ora, a poche ore di distanza dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Sollai ha confessato il femminicidio.
Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni, unico indagato dalla procura di Cagliari per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della moglie, ha dunque ucciso Francesca Deidda, di un anno più giovane. Le sue ammissioni sono arrivate ieri a tarda sera, nel carcere di Uta (Cagliari), davanti al pm Marco Cocco e ai suoi avvocati, Carlo Demurtas e Laura Pirarba che qualche giorno fa si erano visti respingere la richiesta di scarcerazione anche dalla Cassazione. A luglio quando era scattata la misura cautelare, ancora il corpo non si trovava. Dal 10 maggio scorso di Francesca Deidda, un lavoro in un call center, un matrimonio senza figli in una casa di San Sperate (Cagliari), non si avevano più notizie. Per settimane nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. Al datore di lavoro della donna era arrivata un’inaspettata lettera formale di dimissioni. Dal suo smartphone partiva qualche messaggio, risposte a chi chiedeva sue notizie, in particolare i colleghi che non si capacitavano di una decisione improvvisa e senza un’apparente giustificazione. Dalle chat sembrava che Francesca, riservata, amante dei viaggi e dei gatti, avesse bisogno di stare un po’ per conto suo. Il marito Igor confermava questa tesi. Dopo la scomparsa della moglie, aveva messo in vendita l’auto intestata a lui ma che usava Francesca. All’acquirente aveva raccomandato di pulirla bene, di igienizzarla. Poi su un portale aveva cercato di disfarsi anche del divano del soggiorno.
Il caso era poi approdato alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?‘ di Raitre. Una troupe aveva intervistato Igor, che aveva negato la scomparsa della moglie. “Non risponde al telefono”, aveva detto. L’8 luglio venne però arrestato. I carabinieri del comando provinciale di Cagliari sospettavano un femminicidio e avevano raccolto a suo carico una serie di indizi, basati sul suo comportamento prima e dopo il 10 maggio. Nei due mesi di indagini hanno controllato gli spostamenti di Sollai sul suo veicolo da lavoro, dotato di gps, scopremdo che nei giorni precedenti la scomparsa di Francesca, quel furgone si sia fermato più volte lungo la vecchia statale 125, l’ex Orientale sarda, nella zona di San Priamo e qui risultava anche l’ultima cella alla quale il telefonino della donna si era collegata prima di scomparire. Grazie a un cane molecolare specializzato nella ricerca di cadaveri, fatto arrivare dall’Emilia Romagna, si scopre il cadavere di Francesca, in cespuglio, dentro un borsone nero da palestra, chiuso. Dentro ciò che resta di Francesca.
L'articolo “L’ho uccisa io”. La clamorosa ammissione di Igor Sollai sulla scomparsa della moglie. Il ruolo dell’amante sembra essere il primo su Secolo d'Italia.