Ancora polemiche al Villaggio dei fiori a Spinea. Questa volta i problemi e le contestazioni non riguardano appartamenti sfitti o in stato di degrado, ma la situazione abitativa di appartamenti che, in alcuni casi, sono stati assegnati ancora agli albori del rapporto gestionale tra Comuni di Spinea e Venezia.
Se il possibile accordo tra Spinea e Venezia per le case di proprietà di Insula al Villaggio dei Fiori sembra essere alle porte, i residenti regolari ora fanno presenti nuovi e più gravi problemi negli appartamenti assegnati - per lo meno in alcuni casi - fin dall'inizio degli anni '80.
Una situazione di grave difficoltà riguarda gli appartamenti del condominio di viale Sanremo 36: dodici appartamenti a gestione Insula fin dagli anni Ottanta, tre attualmente sfitti, ma gli altri nove abitati dagli stessi affittuari regolari fin dalla loro prima assegnazione.
I problemi, qui, vanno oltre la difficile convivenza con irregolari o situazioni di disagio sociale.
«Siamo stati dimenticati da entrambi i Comuni», spiega P.M, vedova residente nel condominio che si fa portavoce della protesta generale «Qui nel 2022 si erano iniziati i lavori di restauro condominiale tramite il 110 per cento, ma dopo la parziale sistemazione dei muri esterni delle terrazze, con conseguente eliminazione delle doppie finestre e degli arredi, tutto si è interrotto l'anno scorso senza che nulla fosse finito. Ora ci troviamo con un condominio senza finestre esterne, pieni di spifferi con il riscaldamento insufficiente, acqua che entra dalle terrazze quando piove e un senso totale di abbandono a noi stessi. Non ci sembra giusto, dato che ormai da più di vent'anni per tutti noi questa è casa nostra e abbiamo fatto di tutto, quasi sempre a spese nostre, per rendere gli appartamenti accoglienti e belli, per lo meno al loro interno».
Nel condominio, inoltre, è presente anche un caso di difficoltà estrema, che è la stessa proprietaria a raccontare.
F.S. è una signora disabile che abita da sempre con il suo cagnolino al secondo piano del condominio. «Soffro di una grave forma di polmonite bilaterale», spiega, «e per questo ho una disabilità al cento per cento e bisogno assoluto di vivere in un ambiente che offra determinate condizioni di sicurezza e sanità. Lo scorso 8 ottobre si è rotta, dopo oltre 16 anni, la caldaia di casa. Io ho immediatamente avvertito Insula per la sostituzione. I tecnici sono passati a verificare e mi hanno detto che la riparazione avrebbe avuto un costo molto alto, circa mille euro, e che conveniva sostituirla rifacendo anche l'intero impianto del condominio, dato che sono tutte caldaie molto datate. Da allora però non ho più avuto notizie ed ora, nella mia condizione di disabilità, sono in casa al freddo. Spero che tutto si risolva in fretta perchè altrimenti non so come potrò andare avanti. Trovo che quello che sta succedendo sia una mancanza di rispetto molto grave nei confronti di una disabile in difficoltà».
I condòmini del civico 36 - in unione con i sedici appartamenti del civico accanto, anche loro nella stessa situazione di disagio - hanno deciso dunque di autoconvocarsi in assemblea per il prossimo 30 novembre con lo scopo di preparare un documento comune da presentare a Insula e per conoscenza al Comune di Spinea. Quest’ultimo si è per ora dichiarato impossibilitato a intervenire per motivi di giurisdizione, come spiegato ai condomini. In pratica è Insula che deve provvedere. E se non provvederà ci penseranno i condomini che necessitano degli interventi.
«A questo punto faremo i lavori a spese nostre» spiegano i residenti «Ma la nostra intenzione è quella di non pagare più affitto e spese condominiali fino a quando i problemi non saranno risolti e non rientreremo dalle spese effettuate».