È Pam Bondi, ex procuratrice della Florida, la nuova ministra della Giustizia in pectore nominata dal presidente eletto Usa Donald Trump dopo il ritiro di Matt Gaetz, travolto da un’inchiesta penale per reati sessuali. Bondi, sostenitrice di lunga data di Trump, è stata uno dei suoi avvocati durante il primo tentativo di impeachment subito alla Casa Bianca, quando il tycoon fu accusato di abuso di potere per aver tentato di condizionare il sostegno militare all’Ucraina al fatto che le autorità di Kiev fornissero documenti compromettenti su Joe Biden, allora candidato democratico alle presidenziali 2020. La futura ministra, insieme ad altri repubblicani, manifestò poi a supporto del presidente eletto al processo nei suoi confronti per i pagamenti in nero all’attrice porno Stormy Daniels, concluso a maggio con la condanna per 34 capi d’accusa.
Trump ha annunciato la nomina di Bondi ad attorney general con un post sulla sua piattaforma social Truth: “Pam è stata pubblico ministero per quasi vent’anni, usando il pugno duro contro i criminali violenti e rendendo sicure le strade della Florida. Poi, da prima procuratrice donna della Florida, ha lavorato per fermare il traffico di droghe mortali e ridurre la tragedia delle morti per overdose da fentanyl”, scrive. “Per troppo tempo”, aggiunge, “il Dipartimento di giustizia è stato di parte ed è stato usato come arma contro di me e altri repubblicani: non succederà più. Pam riporterà il Dipartimento a concentrarsi su quello che dovrebbe essere il suo obiettivo, cioè combattere il crimine e rendere l’America di nuovo sicura”.
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