Ivrea
Provate a immaginare una pastasciutta preparata per oltre 70mila persone: è quella che si potrebbe realizzare con i 5.841 kg di pasta raccolti sabato nei supermercati che fanno capo al territorio diocesano eporediese nel corso della 28esima Giornata nazionale della colletta alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco alimentare.
Oltre alla pasta, che come sempre fa la parte del leone, sono state raccolte derrate a lunga conservazione (soprattutto pelati, verdure in scatola, tonno, olio, riso, latte e biscotti) per un totale di 21.271 kg, che saranno destinati alle strutture caritative che operano sul territorio: l’Agape di Ivrea (che opera per conto della Caritas diocesana), le parrocchie di San Grato (Borghetto) e del Sacro Cuore di Ivrea, quella dei santi Calocero e Andrea di Caluso e quella di San Michele e San Solutore di Strambino, l’associazione Granello di Senape di Alice Castello e l’associazione Santa Croce di Candia.
Il dato è in linea con quello di dodici mesi fa, quando vennero raccolti 21.232 kg di alimenti. Sono stati 31 i punti vendita coinvolti sul territorio, da Settimo Vittone ad Alice Castello: in tutti i volontari (quasi 200, in rappresentanza di associazioni, enti e parrocchie) si sono dati il cambio per presidiare ingresso e uscita, offrendo un sacchetto arancione e raccogliendo quanto donato all’uscita.
Non cambia, rispetto agli anni passati, il “podio della generosità”: il supermercato che ha raccolto il maggior quantitativo di prodotti è sempre il Bennet di Pavone (2.163 kg), davanti a quello di Ivrea (1.692) e al Carrefour di Burolo (1.522). Hanno superato la tonnellata di donazioni anche In’s di Banchette, il Lidl di Ivrea di via Sant’Ulderico e, sempre in città, la Conad di San Grato, in viale Liberazione.
Buono il “debutto” della Coop aperta quest’anno in corso Vercelli, il cui risultato è stato di quasi 800 chili.
«Nel corso della giornata – è il commento dei responsabili nazionali del Banco alimentare – i supermercati e i centri di raccolta e stoccaggio si sono trasformati in luoghi di speranza e condivisione animati da migliaia di volontari: tra questi tantissimi giovani e studenti di ogni età, che hanno vissuto un’esperienza preziosa per crescere come cittadini responsabili, capaci di fare la differenza per il bene comune.
Tra i tanti donatori anche i detenuti di quaranta istituti penitenziari, a testimonianza che nessuno è troppo povero per non poter donare o troppo ricco per non aver bisogno di ricevere: un gesto di condivisione è sempre possibile».