La strategia della tensione, alimentata dalla sinistra nelle università, fa segnare un altro capitolo vergognoso. Dopo l’aggressione dei collettivi ai danni dei ragazzi di Azione universitaria avvenuta all’Università La Sapienza nella serata di mercoledì, oggi una delegazione dei parlamentari di Fratelli d’Italia ha deciso di presenziare nell’ateneo per verificare l’agibilità e il corretto svolgimento delle lezioni e delle elezioni. Ma l’accoglienza è stata pessima e inaccettabile, da parte dell’estrema sinistra, che ha rivolto loro cori come “Fuori i fascisti dall’università” davanti alla facoltà di farmacologia, aumentando la tensione. Non sono nuove le scorrerie dei collettivi, che già la scorsa settimana all’università di Trento avevano impedito il volantinaggio di Azione universitaria. Stavolta, alla Sapienza, c’è andato di mezzo un vigilante che ha ricevuto una pietra in volto dai militanti di estrema sinistra. I gruppi contrapposti, divisi dai vigilanti, sono stati dispersi solo in serata. Ma la pagina scritta alla Sapienza, di intolleranza e violenza dei collettivi, resta lì a testimoniare come nelle sedi democratiche, come le università, ormai sia diventata molto difficile la vita per i ragazzi di destra soprattutto in questi giorni. Nell’ateneo si stanno svolgendo le elezioni universitarie per eleggere i rappresentati degli studenti al senato accademico. I seggi chiuderanno domani in un clima di tensione.
Di “nazismo rosso” parla Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di FdI: ” È tornato in cattedra il nazismo rosso, sono riemersi i morti viventi, i ‘katanga dei noantri’. Invece di distribuire volantini elettorali sono stati costretti a trascorrere l’intero pomeriggio nella facoltà di Farmacologia scortati dalla Polizia, che ringrazio per il suo lavoro e a cui consegno la solidarietà mia personale e di tutta FDI per le continue aggressioni verbali e fisiche che hanno dovuto subire. Erano decenni che non si assisteva a questa vergognosa violazione dei basilari principi democratici, già anticipata giorni fa nell’ateneo di Trento. La sinistra cosiddetta antagonista, evidentemente manovrata da quella ortodossa che non s’indigna, né condanna queste violenze e tira le fila dai ‘salotti bene’, sta impedendo lo svolgimento della campagna elettorale e cercando di affermare il principio antidemocratico che sono loro a comandare, a decidere chi abbia libertà di espressione e manifestazione e chi no. Ecco a voi il ‘nazismo rosso…”.
Durante il pomeriggio, un gravissimo incidente ha visto protagonisti i militanti di estrema sinistra, che hanno scagliato una pietra colpendo un vigilante sul volto. Quest’ultimo, dopo aver subito l’attacco dei collettivi, è stato trasportato all’ospedale sanguinante. I ragazzi di destra hanno invece lasciato l’università con la scorta della Digos, senza passare per l’uscita di viale Aldo moro. Al passaggio degli studenti di Azione universitaria i collettivi hanno iniziato a lanciare oggetti e a creare tafferugli con le forze dell’ordine. Oltre i cancelli di Piazzale Aldo Moro, gli agenti si sono posizionati in assetto antisommossa, mentre i militanti della sinistra radicale marciavand verso la statua della Minerva. Chiusi nel frattempo anche i cancelli dell’università romana, per evitare ulteriori problemi.
“Siamo qui perché ieri sera un gruppo di ragazzi di Azione universitaria è stata cacciata dall’università ad elezioni in corso. Cosa che ho denunciato oggi in aula”, ha riferito il deputato Marco Perissa di Fratelli d’Italia, subito dopo l’accoglienza poco educata ricevuta alla Sapienza. Il presidente della federazione romana del partito spiegato come i rappresentanti di FdI fossero venuti in loco “per vedere se era possibile svolgere il diritto di voto. Purtroppo quello che abbiamo trovato ci spinge a pensare che non è possibile. Perissa pensa che sia il caso di “considerare la possibilità di annullare queste elezioni perché quello che succede qui dentro è vergognoso”.
“Il clima di intimidazione e di violenza politica e democratica sta continuando”, ha raccontato il presidente romano di Gioventù nazionale Francesco Todde. “I militanti “impegnati nella campagna elettorale per il rinnovo del Senato accademico sono stati accerchiati mentre facevano attività elettorale e costretti a interrompere la campagna”. Stando a quanto riportato da Todde, gli “attivisti di estrema sinistra con i mano i caschi stanno rendendo impraticabile l’Università la Sapienza con la compiacenza e la tolleranza di troppi che preferiscono il silenzio”. Il dirigente romano di Gn ha ringraziato il deputato Marco Perissa, il coordinatore regionale del Lazio Paolo Trancassini e il parlamentare Francesco Filini per l’intervento “nel tentativo di fermare questa spirale di violenza”.
Marco Scurria, senatore di Fratelli d’Italia, ha definito “intollerabile” l’aggressione dei collettivi di sinistra contro Azione Universitaria. Quanto accaduto, ha aggiunto, “rappresenta una grave violazione del principio fondamentale di libertà di espressione”. Il vicecapogruppo di FdI ha inoltre precisato che le aggressioni subite dai ragazzi universitari di destra avessero natura verbale e fisica.
“Proprio mentre gli studenti sono chiamati al voto, arrivano puntuali a dirci per chi vale la democrazia e per chi no” dice il presidente di Au, Nicola D’Ambrosio, riferendosi a quanto accaduto ieri nell’ateneo romano per colpa dei collettivi. L’esponente giovanile ha poi spiegato che “La vicenda fa seguito ad un evento simile verificatosi solo pochi giorni fa a Trento”. Stando alle sue parole, il clima sta diventando preoccupante, per questo chiede “la ferma condanna da parte dell’Università Sapienza, con provvedimenti che siano finalmente definitivi nei confronti di questi soggetti“.
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