Sabato pomeriggio, Catania di scena ad Avellino. Sfida difficile al cospetto di una squadra uscita a testa alta dal recente confronto sul campo della capolista Benevento e che, dopo 15 giornate, ha raccolto 24 punti frutto di 6 vittorie, altrettanti pareggi e 3 sconfitte condite da 27 gol fatti e 12 subiti (in entrambi i casi, terzo miglior dato del girone C). Ruolino di marcia migliore per i biancoverdi in trasferta – incassando 13 punti (solo il Monopoli ha fatto meglio) – rispetto alle gare casalinghe, dove l’Avellino ha incamerato 11 punti (4 in meno rispetto al Catania).
Gli irpini hanno ottenuto 2 punti nelle ultime tre partite, interrompendo l’eccellente serie di 6 vittorie consecutive in campionato, dunque inseguono un successo che manca dal 30 ottobre (2-1 a Trapani), mentre al “Partenio-Lombardi” non vincono dal sonoro 6-0 inflitto all’ACR Messina qualche giorno prima. Va anche detto che i lupi hanno brillantemente riscattato una prima parte di campionato che non li aveva mai visti fare bottino pieno sotto la gestione di Michele Pazienza. Dal 24 settembre, con l’esonero di quest’ultimo e profondi cambiamenti nella struttura dirigenziale, promuovendo il tecnico della Primavera Raffaele Biancolino in prima squadra, l’Avellino si è risollevato con un mese di ottobre caratterizzato da vittorie roboanti. Fino ad arrivare al clamoroso tonfo casalingo con il Taranto di qualche settimana fa ed agli ultimi pareggi di Potenza e Benevento.
A proposito di Biancolino, l’attuale tecnico dell’Avellino – nato a Napoli nel 1977 – vanta una carriera da calciatore con diverse esperienze maturate in Serie D, C e B mettendo in mostra doti da attaccante prolifico. Nel suo palmares spiccano le vittorie dei due campionati di Serie C con l’Avellino e un premio come capocannoniere del proprio girone. Una volta conclusa la carriera da giocatore, Biancolino è rimasto nel mondo del calcio, intaprendendo la carriera di allenatore, guidando dal 2022 la Primavera avellinese che peraltro la scorsa stagione ha vinto il girone B di Primavera 3.
Biancolino ha trasferito alle sue squadre una filosofia di di gioco aggressiva, caratterizzata dall’esercizio di un pressing alto e una ben marcata solidità difensiva. In Primavera ha adottato con profitto i moduli 3-5-2 e 4-3-1-2. Soluzione, quest’ultima, più frequentemente utilizzata da quando siede sulla panchina dell’Avellino, pur avendo lui stesso riconosciuto che, per la composizione dell’organico, i biancoverdi possono adottare indifferentemente più sistemi di gioco.
Rigione è uno dei punti di riferimento nel reparto difensivo avellinese per rapidità e fisicità, insieme con Enrici, difensore abbastanza completo e duttile. Benedetti e Cionek rappresentano alternative di lusso per abilità nelle palle alte e capacità tecniche. Difesa guidata autorevolmente dall’esperto portiere ex Ternana Iannarilli, ben strutturata e di valore con i terzini che assicurano equilibrio: Cancellotti da una parte, Frascatore o Liotti sulla corsia mancina.
Tanta qualità nella formazione di Pazienza anche in mezzo al campo. Dall’ordine tattico di Armellino al temperamento e alla buona tecnica individuale di Palmiero, passando per la duttilità e l’intelligenza tattica di Rocca al fisico ed alla corsa di De Cristofaro. Impossibile non citare Sounas, centrocampista che il tecnico del Catania Mimmo Toscano ha avuto modo di allenare in passato: 5 gol finora in biancoverde per lui, dotato di una struttura fisica importante, forza nelle gambe e solidità quando va nel duello, dinamico nei movimenti, tecnicamente di buon livello e abile nell’inserimento in conduzione palla.
Marco Toscano ed il promettente classe 2005 Mutanda arricchiscono un reparto molto competitivo. A fare da collante tra centrocampo e attacco, il Catania dovrà prestare molta attenzione ai guizzi di D’Ausilio che ha nello scatto, nel dribbling, nel cross, nel tiro e nell’abilità di imprimere la giusta accelerazione nei momenti clou della partita le sue armi migliori.
In avanti c’è il giusto mix di talento, potenza, cinismo, capacità di arrivare alla conclusione e trovare la via del gol. Sotto questo profilo Patierno è imprescindibile, una punta sempre molto pericolosa che assicura caterve di reti (già 8 in questa stagione). A disposizione di Biancolino c’è anche un elemento come Gori, che fa valere la sua prestanza fisica e abilità nel gioco aereo rivelandosi al tempo stesso dinamico ed imprevedibile. Da non sottovalutare l’esplosività e capacità di saltare l’uomo di Raffaele Russo. Il 33enne centravanti Vano ed il classe 2001 Redan completano una batteria di attaccanti di alto livello. Entrambi hanno faticato ad incidere fino a questo momento, ma possiedono ottime potenzialità.
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