Il giorno della verità alla Federcalcio sarà il prossimo lunedì 3 febbraio 2025. E' la data fissata dal Consiglio federale per le elezioni, risultato di un autunno di polemiche, contrasti e veleni che ha partorito il nuovo Statuto e generato, su impulso dell'emendamento Mulé, nuovi pesi elettorali e di governance nel palazzo del calcio italiano. Si vota a inizio febbraio, quindi gli schieramenti in campo hanno un paio di mesi per fare sintesi e presentare i propri uomini a partire dalla ricandidatura di Gabriele Gravina. La riserva annunciata nel mezzo dell'estate non è ancora stata sciolta, ma col passare delle settimane le possibilità che l'attuale numero uno si ripresenti sono cresciute.
L'ultimo atto formale prima dell'indizione delle elezioni per il 3 febbraio è stato il via libera della Giunta del CONI alle nuove regole che la Federcalcio si è data, non senza fatica. Resta da capire lo sviluppo della spaccatura che si è creata all'interno della Lega Serie A dove una maggioranza di club ha prima scelto la strada dell'astensione e non del voto contrario nell'assemblea di novembre in cui è passato lo Statuto modificato, e poi ha messo per iscritto la volontà di non procedere a ricorsi ulteriori chiudendo di fatto la stagione della contrapposizione muro contro muro con la Figc.
Un atto che non esclude la possibilità di ricorsi da parte di una singola società o di un gruppo di esse, ma che ne limita il perimetro e l'impatto politico. Anche per questo è molto probabile che Gabriele Gravina, al centro anche di una vicenda giudiziaria il cui ultimo atto è stato il nuovo no del Tribunale del Riesame al sequestro di 140mila euro dai suoi conti, scelga di candidarsi nuovamente forte non solo di una maggioranza nelle urne che gli deriva dalla base del movimento, ma anche del gradimento di una parte del massimo campionato.
Le prossime settimane saranno, però, intense e decisive. Intanto si giocherà l'ultima partita in seno alla Lega Serie A, anch'essa attesa al voto nel 2025. Poi andranno valutati eventuali nuovi sviluppi della questione giudiziaria. La strada, però, sembra tracciata. Quando si andrà alle urne il 3 febbraio i pesi elettorali saranno quelli disegnati dalle nuove regole. La Serie A passerà da 3 a 4 consiglieri federali con un peso che sale dal 12% al 18%. La Serie B raddoppierà da 1 a 2 (e dal 5 a 6%), la Lega Pro avrà un solo consigliere e non più due (peso elettorale scende dal 17 al 12%) mentre resteranno senza variazioni la posizioni della Lega nazionale dilettanti (6 consiglieri e 34%), dell'Assoallenatori (2 consiglieri e il 10%) e dell’Assocalciatori (4 consiglieri e 20%). Fuori gli arbitri che avevano il 2% residuo ed esprimevano un consigliere federale.