Ci sono poche cose da capire in merito alla finestra di novembre delle qualificazioni agli Europei del 2025. La prima è che la guerra mai finita Eurolega-FIBA continua a fare danni, e difatti per questa trasferta l’Italia deve fare a meno di numerosi giocatori che sarebbero tornati utili. La seconda è che la squadra azzurra arriva, sostanzialmente, con l’infermeria piena a Reykjavik.
In questi giorni non ne è semplicemente andata bene una alla squadra di Gianmarco Pozzecco. Prima, in campionato, gli infortuni di John Petrucelli (che ne avrà per un mese) e di Saliou Niang hanno ridotto da 15 a 13 il numero dei giocatori a disposizione del Poz. Poi, a ritiro in corso, si è fatto male anche Davide Casarin, costretto a fermarsi. E ne sono rimasti 12. Un ulteriore fattore è intervenuto da Milano, dove i problemi di Leandro Bolmaro hanno costretto l’Olimpia a richiamare Diego Flaccadori per poterlo utilizzare in Eurolega, lasciando in azzurro il solo Giordano Bortolani.
Morale della favola: nella capitale islandese di azzurri ne scenderanno in campo 11, in un mix che va tra giocatori che hanno fatto bene negli ultimi mesi e anni in Serie A, figure affermate in azzurro e debuttanti di maggiore o minore lusso. Tra questi c’è Grant Basile che, sceso in A2 a Cantù, avrà la possibilità di acquisire la nazionalità sportiva italiana nel momento in cui scenderà in campo. Tradotto per le squadre di club, sarà uno spot da straniero in meno da spendere.
Anche l’Islanda non è messa poi tanto bene: tra gli infortunati dell’Alba Berlino (che per i troppi fermi ha dovuto negare l’azzurro a Procida e Spagnolo) c’è Martin Hermannsson, guardia che avrebbe avuto l’inevitabile ruolo di prima opzione offensiva. Sono tre gli islandesi già visti in Italia, sulla scia di quel che fu Jon Stefansson ai tempi di Napoli, Roma e Treviso: si tratta di Elvar Fridriksson, Jon Axel Gudmundsson e Kristinn Palsson. Il primo lo si è visto per qualche partita a Tortona, il secondo alla Fortitudo Bologna e a Pesaro (ma non andò troppo bene), l’ultimo è passato alla Stella Azzurra nelle giovanili. Il pericolo vero arriva sotto canestro, da quel Tryggyi Hlinason che ormai naviga stabilmente in Liga ACB e che all’Italia, in passato, ha già rifilato 34 punti e 21 rimbalzi.
Sostanzialmente, se è difficile dire cosa succederà nell’andata, anche in virtù delle defezioni dall’una e dall’altra parte, è chiaro che con il ritorno e l’arrivo degli italiani di Eurolega le carte in tavola cambieranno notevolmente. Per il gruppo che andrà in Islanda l’importante sarà sfruttare in particolar modo gli uomini di maggiore esperienza (Spissu, Tessitori, lo stesso Michele Vitali) e anche chi, come Bortolani, Alviti e Akele, ha una certa dimestichezza con i canestri. Il tutto senza scordare la verve di Davide Moretti.
Infine, va ricordato il fatto matematico: l’Italia si qualifica per gli Europei vincendo sia a Reykjavik che al PalaBigi di Reggio Emilia lunedì, oppure vincendo uno solo di questi due incontri e, contemporaneamente, con i due successi della Turchia sull’Ungheria.