CAMPOFORMIDO. La bandiera del Friuli non sventolerà – per ora – fuori dal municipio di Campoformido. E così, il vessillo con l’aquila araldica d’oro, divide il consiglio comunale. La mozione presentata dal consigliere di minoranza Oscar Olivo – in cui veniva proposto di installare un pennone dedicato all’esposizione permanente della bandiera friulana tra il municipio e la sala polifunzionale sede della sala consiliare – è stata bocciata in aula.
Nella facciata del Comune, dunque, continueranno ad essere esposte la bandiera della Regione, dell’Italia, dell’Europa e di Campoformido: quest’ultima fatta posizionare dal sindaco Massimiliano Petri poco dopo la sua elezione. «Non si tratta solo di una semplice bandiera – commenta Olivo –, milioni di persone sparse per il mondo si commuovono quando la vedono perchè si sentono a casa. Non si può prendere sotto gamba questa questione, non si può svilirla così. La prima cosa che ha fatto l’amministrazione comunale appena insediata è stata quella di togliere la bandiera del Friuli e di posizionare quella del Comune. Non comprendo la paura che hanno di aprire il cuore alla gente e perchè intendono sminuire così la nostra storia affermando di volerla esporre solo nella giornata del 3 aprile. Invece che andare avanti, stiamo tornando indietro».
Non ha nascosto il rammarico anche il consigliere dell’opposizione della Lega Christian Romanini. «Campoformido è un Comune – riferisce – friulanofono. Si ricordi, oltre alla recente adesione all’Assemblea della comunità linguistica friulana, che sullo stemma le scritte in latino su cartiglio sovrastante la bilancia sono tratte da un antico documento che ricorda la seduta del parlamento della Patria svoltosi il 14 luglio 1231. Purtroppo in aula ho visto e percepito una azione di netta chiusura contro il consigliere Olivo che ha proposto questa mozione ed è stata negata anche la sospensione di due minuti della seduta per un confronto sull’argomento con i capigruppo. Un episodio che mi ha molto amareggiato. Stiamo parlando di uno dei simboli della nostra terra, dispiace davvero che ci si stato questo atteggiamento di totale chiusura nei confronti di questa proposta».
Una scelta, quella dell’amministrazione comunale, dettata da una motivazione ben precise. «Riconosciamo – ha dichiarato il sindaco Petri – l’importanza storica e culturale della bandiera del Friuli che sarà valorizzata il 3 aprile, il giorno della Fieste de Patrie dal Friûl, come segno tangibile del nostro rispetto e della nostra attenzione verso il patrimonio culturale e storico del Friuli. Questo approccio in linea con la tradizione e la normativa vigente ci consente di onorare adeguatamente la bandiera senza aggiungere ulteriori strutture permanenti».
Al momento, dunque, l’amministrazione Petri vuole focalizzare la sua attenzione su un unico simbolo identitario che rappresenti tutti i cittadini del territorio, la bandiera di Campoformido. «Il nostro impegno – prosegue il sindaco – è rivolto a creare un clima di coesione, dove ogni cittadino, indipendentemente dalla propria origine o sensibilità, possa sentirsi rappresentato. Vogliamo dunque promuovere un senso di comunità inclusiva». Per questo «riteniamo – prosegue Petri – che l’installazione di un pennone dedicato, defilato dai quattro pennoni ufficiali presenti in municipio, pur animata dalle migliori intenzioni potrebbe essere percepita come una scelta che pone l’accento su un’unica componente identitaria rischiando così di non rappresentare appieno la pluralità dei componenti della nostra comunità».