Era iniziata in salita, a inizio anno, la battaglia delle associazioni che a vario titolo si occupano degli esposti all’amianto e dei loro familiari, ma a volte anche dalle alte sfere può arrivare un segnale. E così ha ora tutti i crismi dell’ufficialità l’apertura di una pratica che riguarda i presunti aiuti di Stato all’azienda navalmeccanica attraverso l’istituito – per decreto interministeriale – Fondo per i lavoratori vittime dell’amianto.
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Infatti la Commissione europea ha battuto un colpo e ha risposto in via diretta all’esposto formulato dall’associazione Ubaldo Spanghero, promanazione della Cgil. Nel frattempo anche la politica si attiva e la deputata dem Debora Serracchiani ha depositato un emendamento alla Finanziaria per unificare i due fondi esistenti e far sì che i milioni vadano alle vittime.
Con ordine, dunque. Bruxelles ha risposto all’associazione sul presunto aiuto a Fincantieri, che sul punto non ha mai rilasciato commenti, al di là dell’impegno a spendersi nella ricerca sul mesotelioma con l’istituzione di un comitato scientifico. Come già noto alla presentazione dell’istanza, spiega Claudio Ceron nel direttivo della Spanghero, «le denunce formali possono essere presentate solo da “parti interessate”, ovvero da un’impresa concorrente di Fincantieri».
«Non v’è però alcun pregiudizio – prosegue – verso chi voglia esporre le proprie ragioni da sottoporre alla Commissione».
Che, nella sua autonomia, ha «aperto una pratica ex officio sul potenziale aiuto di Stato derivante a Fincantieri dal Fondo per i lavoratori vittime dell’amianto istituito dal decreto legge 34/2023». «La Commissione – scrive sempre l’organismo, rivolgendosi al sodalizio – terrà dunque conto del Suo esposto nell’ambito della suddetta pratica».
Una formale risposta dalla Commissione europea che comunque, almeno negli orientamenti, era stata di riflesso anticipata da un accesso agli atti attraverso l’Inail.
L’istituto, infatti, a ottobre aveva spiegato che «l’istruttoria dell’unico procedimento, pendente la fase precontenziosa» sarebbe stata da «intendersi sospesa» appunto perché Bruxelles aveva chiesto all’Italia di presentare osservazioni in merito al presunto aiuto di Stato. Infatti – è l’assunto dell’associazione – «diverse norme emanate dall’attuale Governo consentirebbero a Fincantieri d’esser compensata per le somme risarcite alle parti lese e disposte da sentenze».
E quindi la politica, con la deputata Serracchiani che annuncia l’emendamento all’articolo 30 della manovra finanziaria, circoscritto alle “Disposizioni in favore delle vittime dell’amianto”.
«Proponiamo – afferma – di unificare nel Fondo per le vittime dell’amianto i finanziamenti riservati ai malati di mesotelioma e ai parenti delle vittime. A tal fine, sopprimendo il cosiddetto “Fondo vittime amianto” istituito dalla legge 56/2023 di cui dovrebbe essere beneficiaria in via esclusiva un’unica società cantieristica pubblica, le risorse affluiscono in un’unica voce di contribuzione assieme ai finanziamenti previsti dalla legge 178/2020 e destinati all’indennità una tantum per quanti presentino domanda di riconoscimento professionale della loro patologia. I distinti finanziamenti si sommano nell’ottica di favorire il pieno utilizzo delle risorse e pone termine a una stortura normativa introdotta lo scorso anno, a beneficio delle società responsabili anziché delle vittime».
«Con modifiche puntuali delle percentuali di invalidità, aliquote e somme nette d’indennizzo – aggiunge – si amplia la platea delle persone aumentando l’entità delle somme». «Nell’emendamento si tiene conto dell’esigenza di rettificare – precisa – una misura che fa gravare sulla fiscalità generale i costi dei risarcimenti in capo a una società pubblica, a causa di violazioni della norme sulla sicurezza del lavoro».
A livello locale, infine, i consiglieri regionali del centrosinistra Enrico Bullian e Diego Moretti rilevano il silenzio di Anna Cisint: «Quando si tratta di prender posizione davvero contro le decisioni dei poteri forti di questo Paese o del Governo se ne sta zitta e sa bene come defilarsi. Noi siamo invece dalla parte delle vittime dell’asbesto, lavoratori e familiari: le risorse vanno ridestinate alle persone o alla ricerca sul mesotelioma. Per questo sosteniamo gli emendamenti di Serracchiani, auspicandone l’approvazione».
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