A Trieste mancava una struttura del genere. Per la tipologia di investimento, per la dimensione e per l’area su cui si va a intervenire, il Campus X di via dei Bonomo (o semplicemente “CX”, come da preferenze aziendali) segna una discontinuità nell’ambito decisivo dell’accoglienza dei giovani universitari. Di studentati nel capoluogo giuliano ne esistono parecchi (solo lo scorso settembre è stata inaugurata la nuova sede di via Gozzi), ma per più motivi il recupero dell’ex torre Telecom promette di far fare al sistema un salto di qualità.
Il campus è già pienamente operativo, avendo aperto i battenti in tempo per l’anno accademico corrente. Si è dovuto tuttavia attendere qualche mese per poter esplorare i nove piani di cui si compone il palazzo, con un grande vantaggio: il taglio del nastro ieri mattina si è svolto nel pieno delle attività “ordinarie”, fornendo un’istantanea realistica della vita all’interno di CX. Nelle stanze dormono al momento 298 ragazzi provenienti da 55 Paesi diversi, su una capienza di 360 posti letto distribuiti su 290 camere.
Sulla sommità di viale Venti settembre, a poca distanza dalla sede centrale dell’Università, il campus di via Bonomo reca il marchio del Fondo housing sociale Fvg, gestito da Finint Investments e sottoscritto da Cassa depositi e prestiti real asset, Regione, banche di credito cooperativo territoriali e una serie di investitori privati. Il fondo aveva rilevato l’ex torre Telecom dalla cordata di imprenditori della Ferret srl, con l’obiettivo dichiarato di riqualificarne gli interni per convertirli a studentato. La gestione di quest’ultimo è stata poi affidata al gruppo Campus X, fra i leader in Italia del settore con undici strutture attive e altre tre in via di completamento nel 2025. L’esecuzione dei lavori è stata curata dall’ATI che vedeva in azione la Riccesi Holding come capogruppo e la Gemmo spa. Riccesi è anche socia nonché socia del Fondo Housing Sociale FVG.
Un tassello in più per sgravare la “fame” di posti letto per universitari, ma non solo. Dal prossimo gennaio saranno disponibili anche le stanze d’hotel 3 stelle all’ultimo piano, 24 in tutto per una fascia di prezzo tra gli 80 e i 100 euro a notte a seconda della stagione. Sempre all’ultimo piano saranno messe a disposizione due camerate da ostello, ciascuna da otto letti e genere misto, dotate di bagno e di uno spazio adibito a spogliatoio.
La tripartizione dei posti letto fra studentato, albergo e ostello riflette il triplice target di CX: gli studenti e i ricercatori in primis, seguiti da famiglie e turisti di passaggio, inclusa la popolazione degli “smart workers” che potrà contare su spazi a essa dedicati. Un’offerta integrata racchiusa in un unico complesso progettato appositamente. E la platea potrebbe allargarsi dal prossimo anno: il gruppo Campus X ha fatto richiesta per accedere ai fondi Pnrr destinati agli alloggi universitari, ottenendo parere favorevole. Alcune stanze verrebbero perciò riservate a studenti meritevoli con mezzi economici limitati.