Il Pd è in piena sbornia post-vittoria e sogna, come accaduto per la Sardegna, la spallata. Stando alla baldanzosa narrazione progressista il voto emiliano e umbro sarebbe il segnale inequivocabile della crisi della maggioranza, del cattivo stato di salute del governo, della battuta di arresto di Giorgia Meloni. Elly Schlein, ringalluzzita dalla prova di forza anche con gli alleati, la spara grossa parlando di una premier distante dalla realtà, chiusa nelle sue stanze, destinata a un imminente declino. La premier Meloni, impegnata a Rio de Janeiro per il G20, è stata la prima ad ammettere che ‘qualcosa non ha funzionato” invitando a una riflessione comune. Nessun alibi e nessuno sbandamento.
Ma da qui a sostenere che il governo abbia problemi di tenuta ce ne passa. Come per il dopo Sardegna si illude chi sostiene che il voto regionale possa avere ripercussione sugli equilibri di Palazzo Chigi. E i numeri, al netto delle speranze delle opposizioni, parlano chiaro e fotografano un governo solido anche nel sentiment degli italiani. L’ultimo sondaggio di Ixè smentisce con i numeri il racconto delle opposizioni. L’esecutivo gode di una fiducia che supera il 39%, il governo Meloni, insomma, si mantiene stabilmente sulla media del 40% dal 2022. Passata l’exploit della luna di miele del primo anno, come è fisiologico, il trend è rimasto stabile e la valutazione degli italiani sul governo e sulla premier non subisce variazioni importanti.
Le forze di opposizione, che crescono di un punto, si fermano al 24%. L’Unione europea raccoglie la fiducia di più della metà dei cittadini (54%). Poche e minime le variazioni all’interno della maggioranza con una lieve flessione di Fratelli d’Italia al 27% rispetto alle europee (-0,8) e della Lega (-0,5%), superata da Forza Italia (+0,7%). Con buona pace dei festeggiamenti del Nazareno, il Pd scende al 22,7% nelle intenzioni di voto attesta oltre un punto sotto il dato delle Europee (24,1). Gli altri partiti risultano in crescita rispetto a giugno. Ma la fiducia degli italiani nel governo Meloni non subisce variazioni e la rotta dell’esecutivo è tutt’altro che a rischio tempesta.
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