C’è una competizione che ogni anno vede aspiranti filmmaker di tutto il mondo sfidarsi nella realizzazione di un cortometraggio di 7 minuti in soli due giorni. Detto così sembra tutto molto strano, ma il 48 Hour Film Project è diventato negli anni uno dei più importanti punti di riferimento per i giovani professionisti (o aspiranti tali) del cinema.
La storia di questo contest comincia nel 2001 a Washington D.C., dove si tenne la prima edizione, 23 anni dopo le città che partecipano al contest sono più di 200, fra cui (dal 2007) Roma, dove quest’anno la competizione si svolgerà fra il 22 e il 24 novembre.
A coordinare il weekend romano, ormai da dodici anni, c’è Tania Innamorati, producer e project manager: «Il 48 Hour Film Project prevede la produzione di cortometraggi, ovvero girati di pochi minuti in cui la storia viene concentrata in un tempo ridottissimo, per essere efficace un corto deve mantenere la stessa struttura drammaturgica di un film, ma condensare lo svolgimento della storia in un tempo minimo, nel caso del 48 Hour in sette minuti».
Oltre alla durata del girato sono presenti altre regole: «Ogni squadra partecipa al “Kick-off”, che avrà luogo il 22 novembre. Momento nel quale verranno assegnati a ogni team due generi fra cui scegliere per realizzare il proprio corto (come ad esempio dramma, western, horror ecc…), o alternativamente da fondere in un’opera unica. Oltre a questo viene dato un personaggio con nome, cognome e professione, il tutto assieme a una linea di dialogo da seguire (una semplice frase) e a un oggetto di scena da utilizzare. Nelle successive 48 ore il team deve produrre il suo cortometraggio rispettando le istruzioni date, pena la squalifica».
Il grande successo che l’evento sta riscuotendo in Italia è testimoniato anche dalla fortissima crescita del numero di partecipanti, «A Roma saranno circa 140 squadre, da quando ho iniziato a seguire il 48 Hour, più di dieci anni fa, il numero di partecipanti è più che raddoppiato».
Altro fiore all’occhiello della competizione italiana è la sua giuria internazionale. Continua Innamorati: «Negli anni personalità di caratura mondiale hanno fatto parte della giuria per la competizione italiana, fra cui numerosi premi Oscar come Philippe Rousselot e Mark Mangini. Quest’anno a giudicare i cortometraggi ci saranno, fra gli altri, Maccio Capatonda, la pluripremiata Linda Dowds, il premio Oscar Chris Burdon, Laura Karpman e Donatella Palermo». Insomma, ancora una volta il 48 Hour di Roma vanterà giudici d’eccezione.
I cortometraggi realizzati verranno proiettati al Nuovo Cinema Aquila il 2, 3 e 4 dicembre, dopodiché, il 13 dicembre, avrà luogo la serata conclusiva di premiazione presso il Teatro Italia. Il miglior film selezionato dalla giuria internazionale rappresenterà l’Italia al Filmpalooza 2025, offrendo così la possibilità di concorrere nella sezione Short Film Corner al prestigiosissimo Festival di Cannes.
Infine, il contest rappresenta un’opportunità unica per i giovani professionisti del mondo cinematografico. «È una sorta di trampolino di lancio», afferma Innamorati «Quasi tutte le nuove leve del cinema italiano sono passate dal 48 Hour, l’altro giorno stavo parlando con Barbara Ronchi della competizione, lei mi ha detto “il 48! Ma io ho partecipato per due anni di fila!”. Per cui ogni tanto scopro di professioniste e professionisti ora affermati che hanno partecipato nelle passate edizioni, iniziando di fatto la loro carriera proprio con la nostra competizione». Fra i numerosissimi attori che hanno partecipato alle scorse edizioni si segnalano anche Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli ed Edoardo Scarpetta.
Il 48 Hour Film Project, dunque, si configura non solamente come una sfida, ma anche come un’occasione per dare forma a idee e passioni, permettendo ai più meritevoli di avviare la loro carriera nel mondo della cinematografia italiana ed internazionale.
Ingresso alla premiazione del 48 Hour 2023.