Seconda finestra di qualificazione agli Europei del 2025 che sta arrivando per l’Italia; è la doppia sfida all’Islanda che vive della più immediata urgenza per gli uomini di Gianmarco Pozzecco, che con due vittorie (o una combinazione di singola vittoria e due successi della Turchia sull’Ungheria) si garantirebbero l’accesso alla rassegna continentale. Prima il viaggio a Reykjavik, poi il ritorno a Reggio Emilia, infine, a febbraio 2025, gli approdi in Turchia e di nuovo il passaggio in Italia per affrontare i magiari.
Si tratta di squadre che cambiano anche un po’ il loro grado di forza a seconda delle varie questioni di Eurolega che possono capitare. In questo caso il capitolo NBA incide pochissimo, perché sono solo l’Italia e la Turchia ad avere giocatori oltreoceano (Simone Fontecchio e Alperen Sengun, fatto salvo il caso di Danilo Gallinari che aspetta, chissà se vanamente o meno, una qualsiasi chiamata).
Parlando del capitolo più immediato, non si può non pensare all’Islanda, che nell’ultima occasione in cui si andò nell’isola fece malissimo con Tryggvi Hlinason, il quale fu in grado di piazzare una partita come pochissime nella sua carriera. Il naturalizzato è Frank Booker, guardia trentenne ex South Carolina che dal 2019 gioca in Islanda dopo un tentativo nella Pro B francese. Jon Axel Gudmundsson, oggi ad Alicante, ha un passato tra Fortitudo Bologna e Pesaro, ma c’è un’assenza davvero molto pesante, quella di Martin Hermannsson, che è nella stessa situazione di Gabriele Procida e Matteo Spagnolo: trovandosi all’Alba Berlino, non può partire perché il club tedesco ha (letteralmente) i giocatori contati a causa degli infortuni. Le responsabilità realizzative così passano inevitabilmente nelle mani di Elvar Fridriksson e Kristinn Palsson (tutti e due brevemente in Italia, uno a Tortona e l’altro nelle giovanili della Stella Azzurra a Roma),.
Per quanto riguarda la Turchia, invece, non è tanto la qualità del roster che stupisce, perché fondamentalmente di validissimi giocatori ne hanno, quanto il fatto che ormai la pace con Shane Larkin sembra fatta. Era stato lui il vero e proprio “incolpato” della mancata prosecuzione della qualificazione olimpica per i turchi, un’accusa senza senso dal momento che non era neppure a posto fisicamente. Torna, anche se non nella forma di poche stagioni fa quando era inafferrabile, e si aggiunge a un team che a livello di stelle è abbastanza ricco, ma che paga qualcosa dalla panchina. I nomi da rimarcare sono quelli di Furkan Korkmaz, Cedi Osman, Onuralp Bitim e Omer Yurtseven più di tutti gli altri.
Con questi elementi i turchi non dovrebbero avere troppi problemi a piazzare una doppia vittoria sull’Ungheria, che ha qualcosa in meno vedendola sul piano delle forze in campo. Vero è che come naturalizzato è arrivato Nate Reuvers, uno che un paio di annate fa a Reggio Emilia si è fatto ben volere, ma è altrettanto vero che dietro i nomi più noti c’è forse poco. Diversi gli ungheresi visti in Italia: da Marko Filipovity a Pesaro a David Vojvoda ancora a Reggio Emilia, passando per Zoltan Perl che a Treviso, in A2, diversi anni fa, era il cambio di Davide Moretti. Naturalmente resta inteso che la stella è Adam Hanga, che è ripartito quest’anno dalla Joventut Badalona.