Hruncakova/Mihailikova b. Nicholls/Watson 6-2 6-2
Dopo 22 anni a sorpresa è la Slovacchia la seconda finalista dell’edizione 2024 della BJK Cup. Il team dell’est Europa proverà domani a rinverdire i fasti dei primi anni 2000, quando a guidare la squadra c’era una signora giocatrice come Daniela Hantuchova. Si riproporrà quindi lo scontro con l’Italia che nel 2023 aveva visto prevalere dopo una lotta durissima le azzurre.
Scontro che va al doppio decisivo. Difficile dire che sia favorito a priori, visto che le giocatrici slovacche sono rispettivamente n.159 (Hruncakova) e n. 41 (Mihailikova) nel ranking di doppio. Le britanniche invece n. 39 (Nicholls) e n. 57 (Watson). Sulla carta dovrebbe esserci equilibrio, ma l’inizio di match ci dice tutt’altro. Le britanniche sono troppo leggere e vengono travolte dalle slovacche che si involano senza trovare la minima resistenza, portando a casa un doppio break di vantaggio. SVK 4-0 GB.
In particolare si vede come Hruncakova in doppio possa essere pericolosa. La sua scarsa mobilità, tallone d’achille su cui ha insistito oggi Raducanu, nel doppio viene mascherata, mentre rimane la potenza dei colpi. Se ci perdonate il paragone una sorta di Taylor Townsend in salsa est europea.
Il resto del set scivola via senza scossoni, ma con la sensazione che quanto meno la Gran Bretagna stia cominciando a entrare in partita dopo la disfatta iniziale. Le britanniche non fanno male in risposta ma quanto meno stanno riuscendo a tenere i propri turni di battuta. Si chiude così sul servizio Mihailikova che pur dovendo giocare un killer point e sulla seconda è brava a scendere a rete e chiudere in faccia alla Nicholls. SET SLOVACCHIA. SVK 6-2 GB.
Si parte con Nicholls al servizio e copione che sembra tornato quello di inizio primo set. Le slovacche sono aggressive in risposta e riescono di nuovo ad arrivare a palla break. Killer point che si gioca sulla risposta della Hruncakova che sulla prima di servizio per poco non pesca il jolly. La sua risposta di rovescio incrociato stretto sarebbe definitiva, ma il nastro ci mette lo zampino e per stavolta team UK si salva. SVK 0-1 GB.
Il tracollo però è solo rimandato: le britanniche continuano a sbagliare ciò che sarebbe vietato sbagliare e si ritrovano con le spalle al muro: servizio Watson e addirittura le slovacche banchettano conquistando il game a 0. BREAK SLOVACCHIA. SVK 2-1 GB.
Non si può dire che le slovacche stiano giocando male, ma nemmeno che stiano disegnando tennis. Stanno semplicemente facendo il loro dovere; quello che non si capisce è come due oneste mestieranti come Watson e Nicholls oggi siano così fuori fase da non riuscire a oppore una resistenza decente.
Si va così al quarto game con al servizio Mihailikova, forse la configurazione più debole per le slovacche; nel frangente la doppista di “professione” del team slovacco va un po’ fuori giri e regala 3 palle break alle britanniche; potrebbe essere uno degli ultimi treni per mantenere accesa la fiammella della speranza per team UK. La prima se ne va con un orrido tentativo di smorzata di Nicholls. Sulla seconda arriva l’ace. Sulla terza la Watson ha il braccino e prima non aggredisce una palletta a metà campo e poi sbaglia, e di tanto, una dritto in difesa. Slovacchia che supera anche questo ostacolo e si avvicina a grandi passi alla finale. SVK 3-1 GB.
Migliore in campo oggi la Hruncakova, che rispetto al match di oggi in singolare gode come detto di un doppio vantaggio. Le palle delle doppiste britanniche sono meno incisive di quelle di Raducanu per cui avendo meno campo da coprire e più tempo per gestire le sue ampie aperture sembra quasi una giocatrice di categoria superiore, come ad esempio nel settimo gioco, dove addirittura tira fuori un pallonetto milimetrico che regalano altre 3 palle break alla Slovacchia, la seconda delle quali trasformata. BREAK SLOVACCHIA. SVK 5-2 GB.
Partita che finisce qua di fatto, con le slovacche che chiudono senza problemi nel successivo game di servizio. Domani sarà finale contro l’Italia per fare la storia. Noi ovviamente speriamo che le nipotine dell’Hantuchova non imitino l’illustre compatriota.