Il nuoto, come tanti sport, è fatto di sacrifici, rinunce e scelte non facili da fare per i giovanissimi che arrivano a livelli competitivi importanti della disciplina acquatica.
Di questo se ne parla tanto, ma solo gli atleti sanno veramente cosa possa significare seguire costantemente diete controllate, svegliarsi alle prime luci del mattino per allenarsi prima di andare a scuola, nuotare dalle 4 alle 6 ore al giorno per centinaia e centinaia di chilometri al mese.
Non c’è spazio per la classica vita che fanno tutti i giovani dai 12 anni in su, nemmeno la domenica, perché spesso è un giorno di gare.
La stanchezza è un segno di riconoscimento dei nuotatori competitivi, che vivono gran parte della giornata tra piscina e palestra.
Una vita di sacrifici e sogni, che non sempre però si avverano, una vita difficile insomma, ma anche bellissima per certi aspetti.
Ci sarebbero da fare tante riflessioni sul nuoto vissuto dagli atleti e il profondo saluto dedicato alla disciplina acquatica da Rachele Ceracchi ne concentra diverse e tutte significative.
La romana classe 1998 specialista dei 100 e i 200 stile libero ha deciso di lasciare il nuoto competitivo in occasione dei Campionati Italiani Assoluti che si sono disputati la scorsa settimana a Riccione, dove si è ritirata anche Alice Mizzau – clicca qui per la notizia.
Rachele Ceracchi si è ritirata a soli 26 anni dopo una carriera non facile: da juniores ha realizzato risultati importanti anche in nazionale, tali da considerarla una delle giovani promesse più interessanti del panorama italiano.
Ma il percorso dei nuotatori non è mai facile ed emergere ad altissimi livelli è veramente difficile per tante motivazioni e dinamiche per le quali non basterebbe un libro a spiegarle bene tutte.
Rachele Ceracchi ha fatto parte del progetto 4×200 stile libero femminile nato in vista dei Mondiali di Fukuoka 2023 e delle Olimpiadi di Parigi 2024.
Insieme a Linda Caponi, Martina Cenci, Noemi e Tonia Cesarano, Anna Chiara Mascolo e Giulia Vetrano fu convocata al collegiale di Ostia.
Rachele Ceracchi è tra le prime dieci performer italiane di sempre dei 200 stile libero in vasca corta, si è allenata tra Verona (insieme a Federica Pellegrini) e Roma e il nuoto è stata la sua vocazione per quasi tutta la sua vita.
Con il ritiro, Rachele Ceracchi ha deciso di fare una “dedica” speciale allo sport che ha vissuto intensamente, una dedica che fa riflettere e forse comprendere meglio il costo del sacrificio per amare il nuoto.
Ti ho amato tanto ed odiato qualche volta.
Mi hai fatto gioire e molto spesso arrabbiare…
Sei faticoso, per niente matematico e parecchio sensibile.
Sei stato la mia valvola di sfogo, il mio posto sicuro e ci siamo divertiti tanto insieme.
Ti etichettano come uno sport individuale. Dicono che sei noioso: solo tu con quella linea nera… ed effettivamente non hanno tutti i torti, però io ti ho adorato sempre!
Sei stato una scuola di vita senza obbligo di frequenza, anche se le assenze te le sei fatte pagare caro.
Non mi hai concesso molte vacanze ma in compenso ho vinto tanti letarghi pomeridiani.
Mi hai fatto conoscere un’infinità di persone speciali
Mi hai permesso di girare il mondo e vivere esperienze indimenticabili
Senza di te non sarei la persona che sono oggi.
Mi hai protetto in un’ampolla di vetro per tutti questi anni; non ti nego che ora un po’ mi spaventa uscire per entrare nel mondo reale.
Spero che i tuoi insegnamenti mi siano d’aiuto.
È stato un immenso piacere.
Buona fortuna Rachele!
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