Il sito romano di Altino è diventato un Parco archeologico. E gli effetti positivi si sono già visti. Grazie a uno specifico finanziamento del ministero della Cultura, è stata avviata una nuova campagna di scavi. Il museo nazionale e l’area degli scavi hanno ottenuto il riconoscimento di Parco archeologico.
Il decreto di istituzione è stato varato dal ministero della Cultura e rappresenta il compimento di un percorso iniziato tre anni.
Altino diventerà così un “museo all’aperto”, unendo in un unico percorso la collezione ospitata all’interno con gli scavi all'esterno. Un progetto che unisce storia e paesaggio.
«Ogni parco è espressione di un sistema integrato che vede resti archeologici e paesaggio come elementi inseparabili. Un contesto in cui la memoria storica s’intreccia con il valore paesaggistico e ambientale», spiega Massimo Osanna, Direttore generale Musei, «Il Parco archeologico di Altino assume così un ruolo chiave nella conservazione e valorizzazione di questo peculiare ambito territoriale, in un’ottica di promozione e fruizione sostenibile dei luoghi della cultura, in quella prospettiva di rete che caratterizza il sistema museale nazionale».
I benefici dell’istituzione del parco si sono subito percepiti, con la ripresa degli scavi. La nuova campagna è possibile grazie a uno specifico finanziamento erogato per la prima volta dal ministero della Cultura, tramite la Direzione generale Musei.
Si tratta di fondi destinati proprio a campagne di scavo nei parchi archeologici. Ad Altino sono al lavoro gli esperti della Sap Società archeologica.
Tra le ultime novità emerse, nuovi resti dell’assetto urbano di Altino risalenti al primo secolo dopo Cristo, un tratto della città romana e materiali residuali di un edificio che rivelano tracce di un’attività metallurgica adiacente alla grande cloaca, già scavata nel 2022.
Giovedì, 21 novembre, alle 15.30, la visita agli scavi (prenotazioni allo 0422-789443). Nelle attività è coinvolta l’Università di Padova, in particolare con la professoressa Rita Deiana. Si stanno compiendo delle indagini geofisiche che forniscono delle “radiografie” del suolo, per capire dove concentrare gli scavi. Infine, il Parco è entrato a far parte del nuovo istituto Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, la cui direttrice è Marianna Bressan, da anni al lavoro per la crescita di Altino.