VOGHERA
Jonathan Kogasso è il nuovo campione italiano dei pesi massimi leggeri. L’allievo del maestro Vincenzo Gigliotti sul ring dell’Allianz Cloud di Milano ha battuto ai punti Roberto Lizzi con verdetto unanime dei giudici: 98 a 92 a favore del 29enne gigante congolese di nascita, ma ormai vogherese d’adozione. Un sogno che s’avvera per “Mamba” (il suo soprannome).
«E’ stato un match duro che abbiamo preparato alla perfezione – spiega Kogasso - sapevamo che Lizzi avrebbe attaccato col gancio sinistro e con colpi larghi, per cui dovevo stare molto attento. Sono partito cauto, ho controllato la situazione perché sapevo che lui alla fine sarebbe calato. Io ho lavorato con colpi dritti, al corpo, che ho doppiato quando vedevo uno spiraglio, alla fine il mio avversario aveva il volto tumefatto dai tanti colpi che ha presi. A dire la verità, Lizzi un po’ ci ha sorpreso, perché sapevamo che era bravo e ha comunque lottato sino alla fine». Lizzi è stato un avversario scorbutico: dopo il peso di venerdì ha messo su ancora quattro o cinque chili, e dopo la quinta ripresa ha iniziato a legare, abbassare la testa e cercare la distanza ravvicinata. Solo nel primo round ha piazzato un gancio sinistro al volto che ha e sorpreso Kogasso. «E’ stato un mio errore – spiega ancora il pugile vogherese – mi era già capitato in un altro match, ora dovrò lavorare perché non accada più. E’ stato l’unico colpo che ho sentito, ma, essendomi preparato bene, l’ho assorbito agevolmente. Da lì è iniziato il mio match». Lizzi ha retto il confronto più o meno alla pari per le prime quattro riprese, anche se già alla terza i giudici avevano dato Kogasso avanti di un punto; uno solo aveva dato il vantaggio a Lizzi. Il match rimane in equilibrio fin a quel punto, poi è uscito l’allievo di Gigliotti: braccia lunghe, ha tenuto lontano l’avversario, usato il jab e poi messo diretto e montante destro, doppiando anche col gancio sinistro, a dimostrazione di una boxe solida e tecnica, tanto che sono stati i suoi i migliori colpi dell’incontro, a ulteriore dimostrazione di una vittoria netta e senza discussioni.
Dopo Parisi e Gigliotti
«Sono contento perché penso di avere offerto una buona prestazione – sottolinea Jonathan, che ora vanta un curriculum di 14 match vinti senza sconfitte – la cintura la dedico a me, al mio maestro e a tutto il mio staff, che mi segue da vicino. Ringrazio anche tutti coloro che sono venuti a sostenermi a Milano». Il titolo tricolore a Voghera prima di Kogasso lo avevano portato Giovanni Parisi e Vincenzo Gigliotti. «Sono onorato di essere il terzo – chiude Kogasso – loro hanno fatto una grande carriera, io sono soltanto all’inizio. Il titolo italiano è il primo passo. Ora mi riposo perché è stata una battaglia lunga dieci round, poi si riprenderà a lavorare per puntare ancora più in alto. Per ora il titolo italiano è il mio massimo, ma non mi accontento, voglio qualcosa di più». —
Maurizio Scorbati