Ancora una giornata di violenza, scontri con la polizia, atti vandalici, fantocci di ministri dati alle fiamme, vernice rosso sangue sulla premier. A meno da una settimana dalla guerriglia degli antagonisti a Bologna si ripete il triste copione, con un bilancio di una ventina di agenti in ospedale a Torino. A scendere in piazza dietro la sigla pro Pal, da Torino a Bari, questa volta sono gli studenti della rete di estrema sinistra sotto la regia dei centri sociali. Nel mirino il governo Meloni “amico dei sionisti”, il ministro dell’Istruzione Valditara, nemico numero uno, e il presunto pericolo fascista che si nasconde a Palazzo Chigi.
Il bilancio più grave è nella rossa Torino dove a causa di un petardo esploso dal corteo all’altezza di piazza Castello circa 20 poliziotti sono finiti in ospedale. Sempre a Torino è stato bruciato un fantoccio raffigurante il ministro Valditara, sono stati imbrattati monumenti e mezzi pubblici, colpiti agenti con aste e pugni. Il gesto più eclatante e più grave, però, è aver ‘coraggiosamente’ ammainato la bandiera tricolore in vetta alla Mole Antonelliana per sostituirla con quella palestinese. La premier Meloni su X invita la politica a condannare senza distinguo la violenza di queste ore ed esprime solidarietà alle forze dell’ordine. “Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione. Spero – scrive Meloni – che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.
Di ennesima brutta manifestazione dell’estrema sinistra, parla Matteo Salvini che sui social pubblica un video degli scontri. “Il governo non si farà intimidire. Ma è desolante pensare che qualche parlamentare od opinionista radical chic si scandalizzerà perché definisco i facinorosi comunisti ‘zecche rosse’ anziché preoccuparsi dell’aggressione sistematica alle donne e agli uomini divisa, ai quali va la mia totale solidarietà”. Valditara, nel mirino dei manifestanti che schiumano rabbia, rispedisce al mittente le provocazioni. “‘Valditara a testa in giù’, urlavano sotto il Ministero. E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni ’70”.
Dal Viminale arriva la ferma condanna e la vicinanza agli agenti feriti. “Ancora una volta oggi abbiamo assistito a intollerabili episodi di violenza, con i manifestanti che, violando le prescrizioni della questura e cambiando percorso, hanno tentato di raggiungere l’ingresso della prefettura. Stavolta – dichiara il ministro Piantedosi – non c’era il pretesto di altre iniziative in corso né soggetti cui contrapporsi. Confido che possa giungere unanime la ferma condanna per quanto accaduto”.
Elisabetta Casellati esprime solidarietà alla premier e ai colleghi di governo. “Dare fuoco a un fantoccio raffigurante un ministro ed esporre immagini insanguinate superano il diritto di manifestare ed esprimere dissenso. Sono gesti violenti e minacciosi, inaccettabili in un Paese civile e democratico”. Gli scontri di oggi – dice a sua volta il ministro dell’Università Anna Maria Bernini – sono l’apice di un clima di odio che andava stroncato subito e stigmatizzato da tutti.
Dopo Tele-Hamas in onda sulla Rai arriva ‘scuola-Hamas”, è il commento di Maurizio Gasparri. Solidarietà agli agenti colpiti da parte del governo e delle istituzioni. I presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana condannano senza se e senza la violenza e auspicano un ritorno a un dialogo civile. Di “ennesimo fatto gravissimo” parla Giovanni Donzelli. “I partecipanti al corteo ‘Pro Pal’ sono arrivati lanciare un ordigno preparato con sostanze urticanti nei confronti degli agenti che presidiavano la città. A loro va la nostra solidarietà, gli siamo vicini. Ci auguriamo che tutte le forze politiche condannino in modo netto. Noi fra quelli che creano gli scontri in piazza e chi tutela la nostra sicurezza sappiamo sempre da quale parte stare”. Tommaso Foti non ha dubbi. “Cattivi maestri formano pessimi allievi. La nostalgia per il ritorno della violenza politica si radica sempre più. Aria politica viziata finisce per spalancare le porte alla violenza – scrive sui social il capogruppo di FdI alla Camera – c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: il ritorno agli anni di piombo”.
Sul fronte dell’opposizione Matteo Renzi è il primo a commentare. Anche Elly Schlein, in questa occasione piuttosto tempestiva, esprime solidarietà e vicinanza agli agenti feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino. “Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l’aggressione violenta nei confronti di nessuno”, dice la segretaria dem che però non rinuncia alla polemica con Meloni. “La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo”.
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