Un nuovo prodotto “made in Gradisca” sarà pronto entro Natale all'istituto tecnico agrario Giovanni Brignoli. Dopo lo spumante Emopoli e il radicchio Rosa dell'Isonzo, ecco sua maestà lo zafferano, la cui coltivazione è stata sperimentata per mesi dagli alunni e dai docenti della scuola superiore gradiscana. Questo prezioso fiore, la cui coltura è poco diffusa nell’Isontino e generalmente praticata solo da piccole aziende, ha visto il coinvolgimento attivo di sette classi del triennio e alcune del biennio a supporto. Il tutto sotto l'entusiasta guida del professor Marco Vecchi, che sta attuando analoga sperimentazione anche in un'azienda agricola di famiglia ma ne ha subito intuito le potenzialità didattiche per i ragazzi.
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Il progetto ha preso forma grazie all’acquisto di 4.000 bulbi provenienti dall’azienda Aurora Azzurra Gregorutti di Maiano. Lo zafferano nel prossimo futuro potrebbe rivelarsi oltretutto una scelta strategica in tempi di cambiamento climatico e riscaldamento globale, data la sua resistenza alla siccità.
Sebbene molti associno questa coltura a paesi mediterranei, è l’Iran a detenere il primato mondiale nella produzione di questa spezia, riconfermandone l’adattabilità anche a climi più secchi e condizioni diverse. Dopo avere interrato i bulbi, gli studenti in questi giorni sono stati impegnati nella certosina operazione di mondatura del fiore, in cui separano con pazienza e precisione i filamenti rossi degli stigmi, la parte più pregiata dello zafferano, dalla membrana. Segue l'operazione di essiccazione, resa possibile grazie a una macchina professionale in dotazione al laboratorio della scuola, dedicato all’ex sindaco e sostenitore dell’istituto Luigi Marizza. A una temperatura di 45 gradi, lo zafferano viene trattato con cura per preservarne al meglio le caratteristiche organolettiche.
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Se la pregiata spezia si candida a impreziosire le tavole imbandite dell'Isontino in occasione del Natale, noblesse oblige in un ottimo risotto come tradizione comanda, in realtà anche i fiori essiccati troveranno una seconda vita come ingrediente per tisane e, forse, per la creazione di un liquore. I prodotti saranno pronti per essere messi in vendita nell’emporio scolastico in occasione delle festività natalizie, con l’obiettivo di finanziare nuove attività dell’istituto. Per garantire la qualità della spezia, il raccolto sarà inoltre sottoposto ad analisi presso l’ente certificatore Unimond.
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Il progetto si inserisce nell’ampia tradizione didattica del Brignoli, che da anni punta sulla dimensione laboratoriale come strumento formativo, coinvolgendo attivamente gli studenti nella produzione di eccellenze locali, curandone ogni aspetto. Accanto allo zafferano, l’azienda agricola dell’istituto è già famosa come detto per due prodotti di prestigio: lo spumante “Emopoli” e la “Rosa dell’Isonzo”, una varietà pregiata di radicchio rosso che ha ha avuto talmente successo da fare da propulsore alla creazione di un Consorzio, riunendo i migliori produttori dell’Isontino e della Bassa Friulana. A giugno, le piante di zafferano verranno sterrate, pronte per una nuova coltivazione nell’autunno del prossimo anno scolastico, quando gli studenti faranno ritorno nella storica sede di via Roma a Gradisca, attualmente in fase di ristrutturazione. —