Cinque euro per ogni biglietto staccato la prossima estate, in occasione delle escursioni in mare per visitare le foci del Timavo e ammirare il castello di Duino, da devolvere a favore della chiesa di San Giovanni in Tuba. Prende corpo la prima concreta iniziativa finalizzata alla salvaguardia di uno dei più preziosi tesori architettonici e storici del territorio di Duino Aurisina, la cui conservazione è messa a rischio dalle continue esondazioni del Timavo.
Le acque del fiume infatti, ogniqualvolta si registra uno dei forti temporali, tipici di questa stagione condizionata dal cambiamento climatico, coprono il pavimento della chiesa, lasciando uno strato di fango che poi è impegnativo togliere.
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Artefice dell’iniziativa è l’Associazione italiana ricerca sviluppo aree culturali (Airsac Europa), il cui presidente Serafino Marchiò venuto a conoscenza della gravità della situazione, che mette a rischio la struttura della secolare chiesa di San Giovanni di Duino, si è subito attivato.
«Ho letto sulle colonne del Piccolo – spiega Marchiò – che l’Arcidiocesi di Gorizia, sotto la cui giurisdizione rientra anche l’edificio sacro lambito dalle foci del Timavo, e il parroco don Fabio La Gioia sono alla ricerca di fondi per la sistemazione della chiesa. Le nostre escursioni hanno portato numerosi turisti a visitarla nel corso di quest’estate. Durante la bella stagione, fatta eccezione per un piccolo tratto pulito dal Comune, abbiamo anche provveduto a nostre spese allo sfalciamento della zona di prato che circonda la chiesa, partendo dal nostro attracco sul fiume, che abbiamo in concessione. Ora siamo intenzionati ad accogliere l’appello e pronti ad attivarci, per dare un contributo a questa impellente e urgentissima necessità di salvare lo storico luogo di culto. Nel nostro piccolo destineremo, a partire dalla stagione delle escursioni 2025, cinque euro da ogni prenotazione, per donarli alla Curia arcivescovile di Gorizia, da destinarsi alla chiesa di San Giovanni in Tuba. Ci stiamo inoltre attivando per organizzare una raccolta fondi, che saranno inviati sempre all’Arcidiocesi di Gorizia. Ci appelliamo anche alla sensibilità della Regione e delle Fondazioni CRTrieste e CR Gorizia – aggiunge – affinché si uniscano nell’impegno a tutelare San Giovanni in Tuba».
Nel corso dell’estate, le escursioni si sono svolte nell’arco di 59 giorni, per concludersi il 23 settembre. Ancora una volta sono stati celebrati la storia e i miti di Trieste, arricchendo in maniera innovativa l’offerta rivolta ai sempre numerosi turisti che visitano il territorio. In tale contesto, il fiume Timavo costituisce un elemento generatore di diversità ambientale, che favorisce lo sviluppo di una rigogliosa e variegata vegetazione. Complessivamente, sono stati 1.239 i turisti saliti sulle imbarcazioni messe a disposizione dall’Airsac, alle quali si devono aggiungere altri 163 escursionisti, che hanno chiesto uscite straordinarie.
Se la prossima estate questi numeri saranno ripetuti, ecco che la somma che potrà essere messa a disposizione per il salvataggio della chiesa rappresenterà una base di partenza per l’intervento da realizzare. —
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