Un altro venerdì della vergogna per il trasporto pubblico. Città bloccate, lavoratori appiedati, studenti disperati nell’impossibilità di onorare gli esami a cui erano prenotati, cittadini costretti ad annullare visite, impegni familiari. Il tutto senza fasce di granzia. Giorni fa il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha avuto il coraggio di chiamare la “rivolta sociale” per via della perdita di potere d’acquisto dei salari e degli stipendi. Frase grave, incendiaria. E oggi in questo venerdì nero che più nero non si può il segretario della Cgil irresponsabilmente la rivendica. “Rilancio con forza la rivolta sociale. Continuo a pensare che di fronte a quello che sta succedendo c’è n’è assolutamente bisogno. Perché la libertà delle persone oggi è messa in discussione”. “Ci siamo rotti anche le scatole, perché non è più accettabile che quelli che tengono in piedi questo Paese siano quelli che non sono ascoltati e che non vengono adeguatamente rappresentati”.
Di quale libertà delle persone straparla Landini? Chi rispetta la libertà degli altri cittadini, paralizzati nell’espletare i loro lavori, le loro incombenze quotidiane? Disabili e anziani quale posto occupano nella testa del leader della Cgl che gioca a fare l’incendiario? “Ha aderito oltre il 90%”, gongola. Ci pensa il capogruppo di FdI Tommaso Foti a incenerirlo: “Landini continua a giocare a fare l’incendiario con il megafono, gridando alla sommossa popolare. Salvo poi farsi agnellino quando deve confrontarsi con alcuni quotidiani i cui proprietari detengono anche importanti marchi automobilistici”. Già, non abbiamo dimenticato la paginata con la sua intervista a Repubbblica. E Foti gliela rammenta con tutto il carico di omissioni e contraddizioni del leader della Cgil.
“Attesi i cali di memoria, gli consigliamo una cura di fosforo, essendo state innumerevoli le occasioni in cui avrebbe potuto alzare la voce e invece ha preferito stare muto. Basti pensare ai silenzi della Cgil sulla crisi dell’automotive, con un Landini impacciato e imbarazzato, forse per non urtare la sensibilità della famiglia Elkann. Lasci perdere la rivolta sociale Landini e pensi a godersi i lauti auto-aumenti di stipendio. Ovviamente decisi all’insaputa degli iscritti al suo sindacato che incita alla sommossa”.
“Landini sconcertante”. Fonti del Mit rilevano che “il diritto allo sciopero è sacrosanto. Ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guarda caso di venerdì”. Puntualizzando uno dei motivi per cui lo sciopero è stato proclamato – la sicurezza- aggiungono: “Sul fronte del contrasto alla criminalità, con particolare riferimento a stazioni e treni, il Mit è in prima linea: come testimoniato dagli investimenti e dai risultati di Fs Security. Il ministro Matteo Salvini non consentirà più a minoranze irresponsabili di boicottare l’Italia”.
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