Sono diventati un punto di ritrovo di pregiudicati e persone “pericolose”, per questo il questore ha disposto la chiusura per cinque giorni di due locali segnalati dagli abitanti, che non ne potevano davvero più. Si tratta del Cappuccino Hour, locale gestito da stranieri nell’omonima via, già chiuso per le stesse motivazioni. E del Magic Number, gestito da bengalesi all’angolo tra corso del Popolo e via Gozzi, e che gravita nella zona di via Rampa Cavalcavia, di fronte all’Interspar.
Solo che a differenza del locale di fronte, che ha anche un vigilante privato, quest’ultimo è noto perché non rispetta le regole, spesso e volentieri, come hanno fatto presente comitati e gruppi di quartiere.
I provvedimenti di natura preventiva sono stati adottati sulla base degli elementi raccolti nel corso delle attività di controllo messe in atto durante i servizi interforze attuati nell’area del quartiere Piave, coordinati dalla Questura e pianificati in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica secondo le direttive del Prefetto.
Dagli accertamenti è emerso come i locali fossero divenuti luoghi di abituale frequentazione e ritrovo di soggetti gravati da pregiudizi di polizia.
I due provvedimenti – sospensione della licenza per 5 giorni – si aggiungono ai 16 adottati dal questore Gaetano Bonaccorso dall’inizio dell’anno 2024. Dato in aumento rispetto al 2023 durante il quale ne sono stati emessi 14. A metà ottobre erano scattati sette giorni di chiusura per il Bar Italia 90 di via Bissuola, il ristorante Moon Asian di via Miranese a Chirignago, nel mirino a causa di risse. Sempre di recente era toccato a un bar di Favaro e a fine estate a un locale di viale San Marco.
Nel frattempo, i comitati di Mestre e i gruppi di commercianti della città riuniti in un unica compagine, si sono ritrovati anche ieri.
Il 7 novembre mattina l’assessore alle Attività produttive Sebastiano Costalonga e l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, si sono recati all’osteria Lupo Nero, da Emanuele Busetto, più volte colpita, in queste ultime settimane, da ladri solitari e seriali.
Tra i temi sul piatto, anche quello relativo al bando comunale per ottenere un risarcimento. Il titolare, che ha subito la classica “spaccata” col tombino (quello in calle) ha le caratteristiche per provare a ottenere un rimborso e installare le serrande, uno tra i deterrenti che servono maggiormente in questo caso.
Non solo: «Ho suggerito anche al titolare, come fatto già da altre parti e in altre zone, e come continuo a ripetere» ha spiegato l’assessore «che l’unione fa la forza. Se ci si mette insieme per ingaggiare una vigilanza specializzata che si occupa di tenere sotto controllo alcune aree e alcune strade e relativi locali, i costi si ammortizzano».
«Sappiamo che siamo di fronte a un problema legislativo» commenta Busetto «le forze dell’ordine si impegnano al massimo, ringrazio il Comune per l'interesse, nella speranza che le cose migliorino. Le serrande sono sicuramente un deterrente».
Da Ceola in galleria della Torre, si sono ritrovati commercianti e titolari di locali in prima linea, in queste settimane, per creare un gruppo unito che mette insieme le forze e contrasti la criminalità. Tra loro anche i baristi che hanno segnalato i malviventi e aiutato la polizia a prenderli. —
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