Dopo la sconfitta sul campo del Verona in campionato, la Roma torna di scena in Europa League : domani alle 18.45 i giallorossi sono ospiti dell' Union Saint Gilloise nella quarta gara della fase campionato della competizione. Alla vigilia della sfida, il tecnico Ivan Juric e il portiere Mile Svilar sono intervenuti intorno alle 19.00 in conferenza stampa dallo stadio Re Baldovino.
L'intervento di Juric:
In questi giorni ha ricevuto una chiamata dei Friedkin che le hanno garantito la fiducia per il prossimo futuro? Come mai ieri ha concesso un giorno di riposo?
"Sento la fiducia, poi è chiaro che bisogna fare i risultati e siamo concentrati su quello. Il giorno di riposo? Il programma arriva da lontano, era programmato il giorno libero. Avendo tutte queste partite e tutti questi sforzi mentali, secondo tutti era giusto fare un bellissimo allenamento il giorno dopo la partita con quelli che non hanno giocato e consentire alla squadra di ricaricarsi mentalmente per questa partita".
Una chiamata diretta dei Friedkin?
"Sì, ci siamo sentiti. È tutto chiaro, non dovete indagare troppo".
Quanto è importante la partita di domani? Come va affrontata e cosa deve fare la squadra per vincere?
"Bisogna vincere e fare una grande partita, ne abbiamo bisogno per il morale. Mi dispiace molto parlare di episodi, perché alla fine sono tutte chiacchiere e conta solo il risultato. Vedendo la partita di Verona, perderla non è stata giusto. Dobbiamo concentrarci e fare una partita seria e cercare di vincere per il risultato, la classifica e il morale".
Ha centrato il problema della Roma? Quanto andamento altalenante a cosa è dovuto?
"Dopo Firenze abbiamo fatto due belle partite, a volte gli episodi determinano il giudizio. Analizzando tutto - quello che è stato concesso, gli errori dell'arbitro e quanto abbiamo creato - la partita è stata molto positiva. In questo momento il risultato è primario, nessuno è contento di non fare risultato. I ragazzi devono attaccarsi a quello che stanno facendo mettendo più concentrazione e cattiveria agonistica e, se possibile, cercare di vincere le partite. Secondo me, devono credere in quello che fanno".
Mi sorprende delle partite un punto in comune che va contro la sua storia di allenatore: la squadra tiene la palla più dell'avversario mentre le sue squadre tendevano a non farlo. È dettato dalla qualità della squadra o i giocatori sono ancora legati alle conoscenze precedenti?
"Se vedi le ultime 10-20 partite del Torino vedrai che in ogni partita il 60% del possesso era per noi. È un dato di fatto. Questa squadra può fare benissimo tutte e due le cose, in certe partite lo abbiamo fatto: con aggressività rubando la palla e il dominio. Mi piace tutto. In questo momento non abbiamo risultati ma la squadra può fare tutto sia aggressione alta, rubare palla e andare verso la porta sia costruire da dietro e tenere il pallino del gioco".
Una questione tattica: anche con De Rossi ogni volta che c'erano le pressioni alte si faticava a coprire le transizioni degli avversari. Questa squadra quando si allunga tanto, fatica a trovare le distanze. Sta pensando a due formazioni diverse o solo a quella di domani?
"Se parliamo di Firenze, ti dico che è stato un disastro. Sono d'accordissimo: nelle transizioni c'è una squadra addormentata, non concentrata, distanze lunghe, niente da dire. Se guardo la partita di Verona, ricordo l'ultima ripartenza e non ne ricordo altre. Mi ricordo un tiro da calcio d'angolo, uno da 20 metri, nessuna parata di Svilar e nessuna occasione. Col Torino in totale la squadra ha subito 4 tiri, col Verona 7, questi magari sono i numeri che diceva anche Daniele (De Rossi, ndr). Togliendo l'ultima del Verona, dove secondo me siamo andati oltre per la voglia di vincere, contro Torino e Verona non abbiamo concesso ripartenze. A Firenze è tutta un'altra cosa, dove la squadra non era concentrata. Questa è la mia risposta per adesso. Con tutta sincerità domani dobbiamo vincere, ci concentriamo molto sulla partita di domani. I ragazzi hanno bisogno di vincere per il morale. A Verona i ragazzi erano consapevoli che stavano facendo bene sul piano del gioco, erano convinti di poterla ribaltare e di vincere. Non è successo, i ragazzi hanno bisogno di successo. Faremo di tutto per vincere domani e poi penseremo a domenica".
L'intervento di Svilar:
Dalla porta ti sei fatto un'idea di questi squilibri della squadra? Riuscirai mai a giocare con la Nazionale belga?
"Siamo stati un po' sfortunati in queste ultime partite, dobbiamo fare meglio ma ci stiamo ancora un po' adattando. Andrà meglio molto presto. Da domani vogliamo iniziare a vincere, alzare il morale e pensare partita dopo partita. Sulla seconda domanda non posso risponderti purtroppo".
Sei uno dei punti forti di questa squadra. Hai la sensazione a volte che con gli arbitri ci sia qualcosa che non va, che il rapporto tra Roma e arbitri sia complicato?
"Io mi sento normale, provo a concentrarmi sul lavoro giorno per giorno con il mister e con tutti gli altri per vincere perché ne abbiamo bisogno. Arbitri? Non so cosa possa dire, ci sono stati episodi non giusti verso di noi. L'ultimo è successo domenica: il secondo gol era da annullare, poi forse sarebbe stata un'altra partita. E purtroppo non è l'unico episodio che è successo quest'anno. A volte sentiamo che tutto è contro la Roma in questo momento e questo non è bello. Ma dobbiamo concentrarci su quello che possiamo controllare, fare bene in campo e poi i risultati andranno meglio. Se pensi troppo a quello che non puoi controllare sei meno concentrato in campo e in questo momento non è la cosa giusta".
Vedendo la tua carriera pensi di aver lasciato l'Anderlecht presto? Come vedi il resto della tua carriera?
"So che quando torno in Belgio questa domanda mi viene posta, ma non sono più concentrato sul passato ma solo sul futuro e penso solo a questo".
Dopo Firenze abbiamo sentito Pellegrini fare un'analisi cruda, vi siete parlati e avete avuto un confronto tra di voi?
"Sì, abbiamo parlato negli spogliatoi con il mister e stiamo parlando tutti i giorni. L'episodio a Firenze è stata una partita bruttissima, non eravamo noi. Nelle due partite dopo abbiamo reagito in un modo buono e diverso, ma domenica ci sono stati episodi che non erano nelle nostre mani e non possiamo cambiarlo. Possiamo cambiare quello che facciamo in campo, pensiamo solo a questo".