La rottura ora è ufficiale. La norma per il terzo mandato è passata oggi nel consiglio regionale campano lasciando sul terreno un centrosinistra dilaniato e un Pd spaccato. Tra i Dem un solo astenuto, la consigliera Bruna Fiola. Gli altri tutti con Vincenzo De Luca contro l’indicazione della segretaria Elly Schlein. Per il Nazareno parla Igor Taruffi e fa sapere che la prova di forza del presidente De Luca “non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato Presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”.
Un muro contro muro, durissimo e palese. A Schlein che aveva chiuso al terzo mandato, come è stato per Stefano Bonaccini o Antonio Decaro, e chiesto un rinnovamento, la risposta di De Luca e del gruppo dem in consiglio regionale suona come una porta in faccia. I consiglieri sono più ‘fedeli’ al loro presidente che a Schlein? “E’ sempre stato così, non è una novità”, commenta in Transatlantico un deputato campano che ricorda come al congresso i vertici dem della regione sostennero in blocco Stefano Bonaccini. Tutti tranne Marco Sarracino, attuale responsabile Sud della segreteria Schlein.
Al voto di rottura, poi, ha fatto seguito anche un siparietto in Consiglio regionale della Campania tra il presidente Vincenzo De Luca e il capogruppo di Italia viva Tommaso Pellegrino. Il governatore ha tirato fuori dalla tasca il “corno portafortuna” dopo aver incassato l’ok del consigliere renziano per la futura candidatura dell’ex sceriffo alla guida della Regione Campania per la terza volta consecutiva. Tutti a ridere, soprattutto i renziani. Del Pd, ovvio.
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