PARADOSSI FRIDKINIANI – Hanno esonerato Mourinho e De Rossi quando non dovevano, non lo fanno però con Juric proprio ora che tutti lo invocano a gran voce. Ai Friedkin tutto gli si può dire, tranne che siano prevedibili. Dare fiducia al tecnico di Spalato dopo essersi assunti pubblicamente la responsabilità della scelta con quel comunicato non sarebbe teoricamente nemmeno sbagliato. Ma la sensazione è che non si stia rafforzando la sua posizione, piuttosto che si scelga di non scegliere per mancanza di alternative.
ALLEGRI E GLI ALTRI TOP – Non sappiamo se i Friedkin, inclini per natura a scegliere gli uomini sbagliati nelle posizioni di comando, abbiano davvero mai pensato ad Allegri o un altro allenatore top (circola l’indiscrezione che i texani, a suo tempo, abbiano preferito Juric a Tuchel, folle ma non così inverosimile visto quello a cui abbiamo assistito in questi mesi). Di certo c’è che una Roma così disastrata difficilmente può attrarre tecnici di prima fascia. In soldoni: ora Allegri qua non ci verrebbe mai. Ma nemmeno Terzic.
MEGLIO NON FARE NULLA – La scelta più sensata arrivati a questo punto sarebbe richiamare Daniele De Rossi e mettergli vicino un Ranieri nelle vesti di direttore tecnico, ma i Friedkin a quanto pare non hanno alcuna intenzione di tornare indietro. I motivi? Non li conosce nessuno. Ma arrivati a questo punto, con lo spettro che a decidere sia nuovamente l’algoritmo della Retexo, meglio ingoiare il rospo Juric che andare incontro al pericolo Lampard. A questo punto, forse, è meglio che non si faccia nulla. In attesa che nella Roma accada l’inevitabile: un cambio di rotta improvviso o la cessione del club. Perchè così è impossibile continuare ancora a lungo.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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L'articolo PENSIERI SPARSI DELLA SERA – Paradossi Friedkiniani, Allegri e l’incubo dell’algoritmo proviene da Giallorossi.net, notizie esclusive, news e calciomercato.