Le nozze tra Ita e Lufthansa sono di nuovo in bilico. Nella notte lo scontro sulla cifra e dopo quasi due anni di trattative e un via libera preliminare della Commissione europea, ora tutto di nuovo in bilico. Tutto “saltato” all’ultimo, poco prima di inviare a Bruxelles i documenti definitivi per l’ok alle nozze. Lo sconto richiesto dai tedeschi viene definito da via XX Settembre come una richiesta “inaccettabile di svendita”. Un “aggiustamento “della cifra della seconda tranche necessaria perché Ita ha perso valore rispetto a sei mesi fa, argomenta Lufthansa.
Nella notte, pare senza preavviso, è arrivata dal colosso tedesco la richiesta di uno sconto di 10 milioni di euro sul pagamento finale di 603 milioni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano ha risposto con un secco no e a quel punto si è arrivati alla sospensione del processo di invio dei documenti finali alla Commissione Europea, passaggio necessario per ottenere il via libera definitivo alla fusione. La richiesta di Lufthansa si baserebbe sull’ultimo trimestre finanziario di Ita, caratterizzato da un calo stagionale che però non rispecchia, secondo il Ministero dell’Economia italiano, il valore reale della compagnia.
Dal fronte tedesco, Lufthansa ha precisato la propria adesione all’accordo del 2023, ribadendo di aver “firmato il pacchetto di misure correttive necessario entro la scadenza concordata”. Tuttavia, il gigante dell’aviazione è intenzionato a valutare Ita in base all’ultimo trimestre 2024, argomento che ha trovato una resistenza decisa da parte italiana.
La portavoce della Commissione Europea per la Concorrenza, Lea Zuber, ha confermato di essere in contatto con le parti, spiegando che il passaggio successivo sarà l’analisi dell’accordo quando verrà consegnato a Bruxelles. Zuber ha inoltre ricordato che la transazione finale potrà essere approvata solo quando la Commissione accerterà che i soggetti incaricati dei rimedi competitivi (come la cessione di slot negli aeroporti italiani) siano indipendenti e dotati delle risorse necessarie.
Un nuovo stallo, dunque, per l’accordo tra Ita e Lufthansa che si aggiunge al nodo degli slot posto dall’Antitrust europeo. Sul tavolo la cessione di 15 slot giornalieri all’aeroporto di Linate, destinati a compagnie concorrenti dell’italiana e della tedesca come EasyJet, che ha prevalso su altri candidati come Volotea. In aggiunta, la Commissione ha imposto che altre rotte intraeuropee, incluse quelle tra Roma e città strategiche come Francoforte, Monaco e Zurigo, vengano cedute a compagnie terze per garantire una maggiore concorrenza. Le trattative includono anche voli di lungo raggio: per rotte verso Stati Uniti e Canada, Bruxelles ha stabilito che, per garantire l’equilibrio competitivo, i vettori come Air France e British Airways possano offrire collegamenti indiretti verso Washington, Toronto e San Francisco, integrando i voli esistenti operati da Ita e Lufthansa.
L’accordo, stipulato nel 2023, prevede che la compagnia tedesca acquisti il 41% di quella italiana, tramite un aumento di capitale di 325 milioni, da perfezionarsi entro fine per poi acquisire ulteriori quote in due fasi successive, fino a completare l’operazione con una partecipazione del 100% nel 2029. Tuttavia, l’impasse attuale rischia di minare l’intero percorso: la scadenza fissata per l’invio degli accordi vincolanti a Bruxelles era il 4 novembre, con una proroga fino all’11 novembre. Il Mef che resta l’unico azionista di Ita è chiamato a decidere se cedere alla richiesta tedesca o mantenere la linea dura. Tutto di nuovo in stallo.