Esordio vincente per Jasmine Paolini alle WTA Finals di Riad. In un’ora e 44 minuti la numero 4 del mondo comincia il cammino nel torneo delle migliori otto nel modo giusto, sconfiggendo la kazaka Elena Rybakina per 7-6(5) 6-4. In sostanza, l’azzurra si è in ogni caso assicurata di essere fino a mercoledì in corsa per le semifinali, mentre per l’avversaria è un rientro sicuramente migliore di molte attese, ma comunque privo del successo desiderato. Per la terza volta, da quando esiste la formula a gironi, una giocatrice italiana vince un match delle Finals a qualificazione per le semifinali ancora aperta: le precedenti furono Sara Errani nel 2012 (contro Samantha Stosur) e Flavia Pennetta nel 2015 (contro Agnieszka Radwanska).
Primi turni di battuta meno complicati per Rybakina, che può sfruttare l’elevata velocità del servizio per non avere problemi. Paolini, diversamente, è costretta per due volte ai vantaggi, pur tenendo bene gli scambi e facendo il possibile per tenere la palla profonda, negli ultimi centimetri di campo. La kazaka di Mosca mostra, ad ogni modo, di avere una validissima condizione, e sul 2-2 riesce a guadagnarsi una palla break, che non sfrutta in virtù di un dritto fuori. Jasmine, scampato il pericolo, per avere il break di vantaggio non deve fare niente, visto che tre errori di dritto e un doppio fallo di Rybakina significano 4-2.
L’ex vincitrice di Wimbledon aggredisce più volte il servizio della toscana: 0-30, poi 30-40, e alla fine Paolini manda il rovescio largo riprendendosi il maltolto. L’italiana riesce a salire sullo 0-30, ma per larga misura è brava la kazaka a risalire sul 4-4. Le prime entrano, ma le risposte anche ed è di nuovo 30-40, ma Jasmine riesce a salvarsi, come pure sul 5-5, quando servono cinque tentativi per arrivare al 6-5. L’esito naturale, dopo 55 minuti, è il tie-break, che Paolini affronta con solare tranquillità, al contrario di Rybakina che infila errori di dritto a ripetizione. Risultato: 6-2, quattro set point. I primi tre se ne vanno perché la kazaka li gioca molto bene (specie i due al servizio), il quarto è da brividi, con Paolini che gioca la seconda, si difende in modo mirabile e poi costringe l’avversaria all’errore.
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Parte di slancio Paolini nel secondo parziale: due palle break, ma Rybakina serve troppo bene. Di qui in avanti di brividi non ce ne sono poi tanti, vuoi perché si ripetono diversi canovacci del primo set, vuoi perché stavolta in qualche modo l’azzurra ha delle difficoltà in meno al servizio, e lo dimostra anche nel sesto game, dove finalmente riesce a non dover lottare praticamente su tutta la linea. Anzi, è da lì che parte il momento migliore della numero 4 del mondo, che dal 2-3 al 5-3 vince 14 punti e il break se lo va a prendere a zero, con tanta concretezza in più rispetto a quello che succede dall’altra parte della rete. Sul 5-4 nessun timore, tanta autorità e gioco perfettamente ordinato per chiudere con la vittoria.
Salta subito all’occhio il dato di vincenti ed errori gratuiti: 12-22 per Paolini, addirittura 27-56 per Rybakina. Un tale mostruoso numero di errori da parte della kazaka si spiega anche col fatto che l’azzurra ha spesso e volentieri rimandato indietro una gran quantità di colpi che in molti casi sarebbero risultati vincenti. Attacco a tutto spiano contro difesa ben organizzata, e la seconda ha vinto in maniera chiara. E domani per Paolini, in serata, anche l’esordio in doppio assieme a Sara Errani.