Sfruttare le giovanissime vittime per fare propaganda politica sta divendo un’abitudina a sinistra, a tal punto da profilarsi come un vero “sciacallaggio”. Lo prova l’ennesima tragenia avvenuta a Napoli questo sabato sciagurato. Una sparatoria nella notte in provincia di Napoli vede la morte di 19enne ucciso, e il ferimento di un suo amico. È accaduto a San Sebastiano al Vesuvio in piazza Raffaele Capasso ad due passi da Municipio. Secondo quanto si apprende, l’ennesima sparatoria mortale è avvenuta al culmine di una lite per futili motivi scoppiata tra due gruppi di giovani poco dopo la mezzanotte. Ricordiamo che il 24 ottobre si era verificata la stessa scena con finale drammatico: con la morte di un 15enne in pieno centro di Napoli dopo una sparatoria. Anche in quell’occasione la sinistra sciacallò. E’ colpa della destre al governo.
La vergogna si ripete oggi a sinistra, neanche il tempo di un briciolo di pietas umana. Entra in scena Elisabetta Piccolotti di Avsper fare un vero e popio comizio: “Antonia Lopez, 19 anni, uccisa a Molfetta con un colpo di pistola davanti a una discoteca. Emanuele Tufano, 15 anni, ucciso a Napoli durante un conflitto a fuoco tra giovanissimi in cui sono rimasti feriti altri due minorenni. Il calciatore Santo Romano, 19 anni, ucciso ieri notte a Napoli da uno sparo esploso durante una lite tra giovani in piazza. Tre morti giovanissimi, in poco più di un mese, tutti nel contesto di liti tra gruppi di ragazzi che girano armati nelle nostre città. E coltivano relazioni con criminali e con le loro organizzazioni”. Gli inquirenti stanno facendo luce su quest’ultimo episodio e sugli altri citati ma alla Piccolotti interessa il comizio;infarcendo la sua dichiarzione di elementi del tutto estranei alla drammtica situazione di una Napoli fuori controllo. Città in cui anche il sindaco di sinistra Manfredi non sa porre rimedi.
L’esponente di Avs la spara grossa: “Mentre il ministero dell’Interno è impegnato a spendere milioni di euro per spedire inutilmente migranti in Albania e poliziotti come pacchi postali; mentre la maggioranza in commissione Antimafia si contorce su come impedire a un ex-magistrato Antimafia di partecipare a filoni di lavoro; mentre la presidente del Consiglio si concentra sulle violazioni della privacy e gli spioni; mentre tutti a destra guardano da un’altra parte le armi si diffondono persino tra i minorenni. E la criminalità organizzata ne sfrutta le fragilità e ne modella i comportamenti”. Un giovane muore sotto i colpi di pistola e Piccolotti chiama in causa l’Albania e i dossierggi.
“Si tratta ormai di una vera e propria emergenza, che come Alleanza Verdi e Sinistra – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione Antimafia – chiediamo di affrontare con assoluta priorità”. Il governo ha la sicurezza come priorità. Lo dimostra, tra le altre cose, il decreto Caivano. Ma la Piccolotti nega l’evidenza. “Come avevamo previsto il tanto decantato decreto Caivano da questo punto di vista non è servito a nulla”. Così, ecco tirare fuori dal cilindro la “soluzione”: “Lunedì depositeremo un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi: non possiamo più aspettare, la situazione è già diventata troppo grave”.
Non poteva essere da meno Sandro Ruotolo che già il 24 ottobre aveva dato prova di sciacallaggio. “E’ una vera e propria mattanza. Si seppellisce un giovane di 15 anni a Napoli e ne muore un altro, ucciso a 19 anni. Si uccide e si muore adolescenti e per la prima volta le carceri minorili sono sovraffollate. Girano troppe armi a Napoli. I conflitti, le tensioni si risolvono con le armi”. Lo scrivono in una nota Sandro Ruotolo e Marco Sarracino della segreteria del Partito democratico. La colpa di tutto è del centrodestra di governo: “Nella povertà educativa e in quella culturale dove lo Stato non è in grado di garantire i servizi e i diritti, si affermano i sistemi criminali. La strada della sola repressione del decreto Caivano si è dimostrata perdente. Abbiamo bisogno di ben altro che delle sole manette”.
La vittima, Santo Romano, di Volla, era un giovane calciatore. Il ragazzo era il portiere dell’Asd Micri, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Secondo quanto si apprende, il 19enne è stato ucciso, mentre l’amico coetaneo è rimasto ferito al gomito da un colpo d’arma da fuoco verosimilmente al culmine di una lite per futili motivi scoppiata tra due gruppi di giovani. A sparare potrebbe essere stato un minorenne. È questa la prima ipotesi sulla quale stanno lavorando i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco. Secondo quanto si apprende, le indagini sarebbero arrivate a un bivio. Soprattutto dopo che gli investigatori hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. In quei frame c’era tutta la scena dell’omicidio, come confermato anche dal sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico: «Le telecamere hanno immortalato quello che è accaduto: contiamo che i responsabili siano a breve assicurati alla giustizia». Da qui gli investigatori sono risaliti all’autore della sparatoria: il 17enne che era alla guida della minicar nera.
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