[3] A. Zverev b. [13] H. Rune 6-3 7-6(4)
Giornata di semifinali alla Bercy arena, il primo incontro vede affrontarsi Holger Rune, che ha deciso a una settimana dalle finals di Torino che forse vuole partecipare anche lui, e Alexander Zverev, già da tempo qualificato e favorito dai bookmakers per la vittoria del torneo. I precedenti dicono 2-1 per il tedesco che ha l’occasione di portarsi al secondo posto nella race ed evitare Jannik Sinner nel round Robin. La velocità della superficie, una delle più veloci degli ultimi 10 anni, esalta le capacità al servizio dei due avversari, ma ne fa le conseguenze il divertimento. La partita si riaccende sul finale quando Zverev va a servire per il match e si fa breakkare, ma il tedesco è bravo a mantenere i nervi saldi e a conquistare la seconda finale in carriera al Rolex Paris Masters (la prima giocata nel 2020, persa contro Medvedev).
Lo schema di gioco di Zverev è chiaro fin da subito, servire come sa fare lui e poi spostarsi sul rovescio con il quale prima si apre il campo in diagonale e poi prova a far male con il lungolinea. Rune tenta di stare al gioco di Sascha e tenere botta da fondo ma il tedesco serve bene ed è troppo efficace per il ragazzo di Gentofte che sembra spaesato e non trova soluzioni. Rune è costretto a fronteggiare una palla break già nel secondo game, ma la annulla con un servizio al centro che entra per qualche millimetro.
Zverev tuttavia continua a giocare meglio e conquista il break nel quarto game, continuando a sfruttare il diritto, solitamente tallone d’Achille del gioco del tedesco che però sembra funzionare insolitamente bene. Nel game seguente un doppio fallo e il primo errore non forzato col dritto della partita (unico del set) regalano a Rune l’occasione di recuperare subito il break subito, ma un’ottima difesa del tedesco e un buon attacco col dritto lungolinea riportano il game sui giusti binari per Sascha che consolida il break. Continuando a giocare benissimo tutti i fondamentali Zverev si porta facilmente sul 5-3 e alla prima occasione si porta a casa il primo set.
Rune torna in campo scuro in volto e già dai primi scambi si mostra molto più aggressivo, serve meglio e prova a scendere più spesso a rete, questo però non gli procura nessun vantaggio nei game di risposta e il set infatti prosegue a velocità spedita. Nel settimo game Rune ha un momento dei suoi, si fa chiamare la time violation sul servizio e interrompe un più che innocuo scambio per chiamare un challenge. Regala così senza sforzo per l’avversario tre palle break che il tedesco non si fa problemi a sfruttare, portandosi in vantaggio 4-3. Zverev mette la freccia e dal quinto game lascia a Rune un solo punto nei (quattro) giochi successivi.
Sul 5-4 Zverev va a servire per il match ma ha il primo momento di debolezza della partita e Rune, quasi senza accorgersene, si conquista la prima palla break del match e il pubblico, che gli era stato ostile per larghi tratti del match, comincia a rumoreggiare in suo favore. Zverev, forse condizionato dalla folla serve una lentissima seconda in kick che Rune può attaccare con tranquillità per conquistarsi il primo break della partita. A questo punto il danese si infervora e comincia a giocare un ottimo tennis, ma il tedesco non si fa scoraggiare e continua a giocare come aveva giocato tutto il match e nel game seguente ha un’occasione per riportarsi in vantaggio di un break, ma Rune è molto bravo ad annullarla con una grande palla corta.
L’undicesimo game è bellissimo, si giocano punti spettacolari e la tensione agonistica è altissima. La partita è finalmente diventata emozionante, il pubblico si diverte e fa il tifo per Rune, sperando che il match si allunghi. In apertura di tiebreak Rune gioca una palla corta non impeccabile, che dà la possibilità a Zverev di scendere a rete con lo slice di rovescio, Rune tenta il lob ma Zverev gioca un ottimo smash in arretramento e conquista il minibreak, che consolida con due grandi servizi. Rune gioca bene, varia, aggredisce scende a rete ma il tedesco rimane lucido e non lascia nemmeno un punto in battuta fino ai match point. Sul primo Zverev si apre benissimo il campo con il rovescio, ma l’attacco lungolinea è debole e Rune conquista il punto con un gran passante, ma sul secondo il tedesco serve benissimo e si porta a casa la partita, conquistando la sua 12esima finale in carriera in un Masters1000: 6-3 7-6(4).
(di Niccolò Moretti)