Riaperta, nel 2018, dopo quarant’anni e poi nuovamente dimenticata, lasciata in balia dell’edera incolta e dei minacciosi fusti di ailanto, Campagna Prandi, il tratto di campagna tra il giardino di San Michele e San Giusto, si appresta finalmente al tanto atteso intervento di riqualificazione, che permetterà di restaurare l’antico percorso naturale all’interno del parco.
Il progetto, della durata pluriennale, prevede un investimento complessivo di 1,74 milioni di euro, che verranno inseriti nel Piano triennale dei lavori pubblici 2025-2027. Il primo dei tre lotti, per il quale la giunta ha appena approvato un corposo documento di indirizzo su iniziativa dell’assessore Michele Babuder, partirà all’inizio del 2025. A disposizione per questa parte di lavori ci sono per ora 175 mila euro (di cui 125 mila dall’imposta di soggiorno), che permetteranno di restaurare l’ingresso e la scalinata da via San Michele, da anni interdetta e divorata dalla vegetazione.
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Prezioso polmone verde nel cuore della città, sul versante sud-ovest del colle di San Giusto, tra il vicino giardino di San Michele e il Museo dell’Antichità Winckelmann, Campagna Prandi venne aperta al pubblico per la prima volta alla fine del Settecento, su iniziativa della famiglia dei conti de Prandi-Ulmhort, allora proprietari di quei terreni.
Frequentatissima per oltre due secoli, durante la Seconda guerra mondiale la campagna ospitò un nucleo di polizia, e per questo fu bombardata dagli alleati. Negli anni successivi i villini, pesantemente danneggiati dalle bombe, vennero destinati a usi diversi (furono anche alloggi per i profughi), ma con il tempo la vegetazione prese il sopravvento, nascondendo definitivamente i ruderi, da allora in rovina.
La situazione rimase immutata fino a una quindicina di anni fa, quando il Comune si attivò per realizzare, finalmente, un percorso che collegasse via Tor San Lorenzo con piazzetta Barbacan. Ma tra cavilli e rinvenimenti archeologici, che provocarono ulteriori ritardi, gli attesi lavori vennero realizzati appena nel 2018.
Il cantiere, all’epoca, era stato inserito nel piano “Pisus” con un investimento di 110 mila euro, e in effetti aveva permesso un parziale recupero della campagna. Venne pulito il sottobosco, parzialmente bonificata l’area e, tramite una serie di scavi, fu possibile riaprire una sorta di percorso naturalistico sulla traccia di quello già esistente tra il giardino San Michele e appunto via Tor San Lorenzo, ancora oggi unici due punti di accesso al parco.
Sembrava il primo passo verso un rilancio complessivo di quel bosco urbano: ma da quella prima inaugurazione a oggi sono seguiti pochi altri interventi di manutenzione. Basta fare pochi passi in quella campagna per imbattersi in buchi sul sentiero, manca l’illuminazione, le zone più lontane dal passaggio versano in un sostanziale stato di abbandono.
Qualcosa, a ogni modo, si sta finalmente muovendo. La giunta, come scritto, ha appena approvato il documento di indirizzo per la progettazione di un intervento pluriennale che permetterà di completare la riqualificazione dell’area, iniziata appunto sei anni fa.
Il primo lotto, da 175 mila euro, prevede il restauro e la riapertura della scalinata originaria su via San Michele, chiusa da anni, creando un accesso diretto a Campagna Prandi direttamente dalla strada, oltre al ripristino dei percorsi interni al parco, fino a via della Cattedrale. «Puntiamo a completare questa parte di lavori entro il 2025», precisa l’assessore Babuder, sottolineando la «priorità» dell’atteso intervento.
Completato questo lotto, negli anni successivi si procederà alla bonifica vera e propria del parco: servirà consolidare il muro di contenimento su via San Michele, e adeguare l’accesso di servizio su via della Cattedrale. Per valorizzare tutta la campagna si creeranno quindi delle gradevoli aree di sosta, connesse da percorsi che ricalcheranno quelli originari, attorno agli antichi villini dei conti Prandi. —
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