Ha lavorato per mesi e mesi con la sua troupe per le vie e le rive di Trieste e ora il film su Italo Svevo è pronto a iniziare un viaggio che lo porterà davanti al pubblico di buona parte dei Paesi europei. Alessandro Melazzini, il regista di “Italo Svevo. Scrivere nascosto a Trieste” presenterà in anteprima il frutto del suo impegno questa sera alla Buchmesse, in dettaglio nella sala del Museo del Cinema di Francoforte. Poi la pellicola inizierà la navigazione tra gli schermi delle tv, dei computer e delle sale dei cinema.
«L’idea di questo film è nata tanti anni fa e mi ha accompagnato da quando in un’estate lontana lessi d’un fiato la Coscienza di Zeno» afferma il regista.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14730307]]
«Dicevano fosse un romanzo di una noia mortale e per rovesciare questo giudizio apparentemente inappellabile, per qualche giorno i miei occhi corsero sulle righe di quelle pagine affascinanti. Non le ho più lasciate e ho continuato a chiedermi come mai Italo Svevo sia ancora oggi, uno degli scrittori italiani meno frequentati dal grande pubblico».
Spiega ancora Melazzini: «Di Svevo ho sempre amato la sua profonda ironia, il suo senso della morte, la complessa personalità. Per questo ho cercato di entrare nel mondo di questo gigante della letteratura, nella sua amicizia con James Joyce, nel suo rapporto con la psicoanalisi e ho fatto un film per farlo conoscere in Germania, Francia e altri Paesi».
Alessandro Melazzini ha girato il film lo scorso inverno a Trieste, ha intervistato professori, scrittori, storici della letteratura, direttori di musei. Li ha intervistati nei loro posti di lavoro, nelle loro abitazioni, nei caffè storici della città.
Ha esaminato archivi, ha cercato le immagini e i suoni di Trieste negli anni tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti. Ha ricostruito ambienti, ha diretto attori a cui ha fatto assumere il volto di Italo Svevo da adulto e da giovane.
Il primo ruolo è stato affidato a Riccardo Maranzana, il secondo a Francesco Corbetta. Per alcune riprese della città si è affidato alla visione aerea di un drone, per altre a grafiche e animazioni.
Ne è uscito un film – documentario che rispetta in tre versioni le regole della programmazione televisiva: vale a dire una durata di 61, 52 e 43 minuti. I dialoghi sono doppiati dall’originale lingua italiana in tedesco e francese, come vuole “Arte” che distribuirà il film-documentario prodotto da Alpenway, la società del regista e da Bayerischer Rundfunk.
Alessandro Melazzini aveva pensato di rivolgersi anche alla Rai per essere supportato finanziariamente nella realizzazione del film su Svevo, ma i tempi si sono rivelati incompatibili che le esigenze della distribuzione.
Un supporto gli è stato fornito dalla Film Commission del Friuli Venezia Giulia e dalla Promoturismo FVG. Per questo l’autore aveva pensato di far debuttare il suo lavoro al Trieste Film Festival, presentando nei tempi previsti la regolare domanda di partecipazione.
Ma Svevo e il film sulla Coscienza di Zeno non hanno trovato spazio nella città che sta al centro del romanzo, esattamente com’era accaduto all’inizio del Novecento al libro che Svevo aveva dovuto stampare a proprie spese perché la critica italiana lo aveva ignorato, avvolgendolo in un silenzio assordante.
Ora la situazione si è in qualche modo ripetuta a distanza di un secolo. La richiesta di partecipazione di Alessandro Melazzini al festival ha ricevuto un «no». «Molto bello e curato in ogni dettaglio, ma è un lavoro a misura di programmazione televisiva non cinematografica» è stata la risposta dei vertici del festival. Un diniego, con buona pace del pubblico del festival e dei tanti triestini che hanno lavorato a questa realizzazione.
Se il festival ha detto «no», al contrario il direttore del Museo LETS – Letteratura Trieste, Riccardo Cepach, si è messo alla ricerca di una sala adatta alla proiezione del film.
E l’ha trovata nel teatro dei Fabbri, dove Alessandro Melazzini presenterà la pellicola il 19 dicembre, il giorno del “compleanno” di Ettore Schmitz (il vero nome di Svevo, che adottò un pseudonimo, ndr).
Nello stesso giorno si apriranno nell’auditorium del museo “Revoltella” i lavori del Convegno internazionale “I mondi di Svevo”, promosso dall’Università di Trieste assieme agli atenei di Oxford, Bologna e Udine, promosso dal Comune di Trieste e dal Museo sveviano. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA