Chivasso
Lei ha paura. Il suo ex marito nella notte tra sabato e domenica scorsi avrebbe dato fuoco, utilizzando una bottiglia piena di liquido infiammabile, alla Fiat Punto del nuovo compagno regolarmente posteggiata in via dei Cappuccini a Chivasso.
Solo il pronto intervento dei vigili del fuoco ha impedito che le fiamme si propagassero alle altre auto. Alcune però hanno riportato dei danni.
La donna che non risiede più a Chivasso, ha subito presentato una denuncia per il momento contro ignoti, ma è convinta che l’autore del gesto sia il suo ex.
In passato c’erano già stati altri danneggiamenti all’auto del suo attuale compagno, che si era ritrovato con i finestrini spaccati e le gomme tagliate. Ma soprattutto l’ex marito continuerebbe a perseguitarla attraverso bigliettini dal contenuto volgare e minacce verbali.
«Tutti episodi che la mia compagna – ha raccontato l’uomo ai carabinieri – facendo scattare il codice rosso. Stiamo vivendo un incubo che sembra essere senza fine. E solo perché lui non accetta che la sua ex si sia rifatta una nuova vita».
In base al codice rosso, a seconda della gravità degli episodi, la magistratura fa scattare delle misure restrittive nei confronti dello stalker, a tutela delle vittime.
Intanto le indagini dei carabinieri sono in corso. Ma al momento non esistono certezze circa l’autore dell’incendio. E nemmeno l’origine dolosa viene confermata dagli inquirenti.
Servono accertamenti più specifici. Per questo l’auto, distrutta nella parte posteriore, è stata sequestrata per permettere tutti le verifiche del caso.
«Non escludiamo nessuna ipotesi», si limita a dire il capitano Urbano Marrese, al comando della compagnia carabinieri di Chivasso, che mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda. Difficile però pensare che un piromane si sia accanito su una sola auto. Anche se negli stessi giorni a Chivasso un incendio è divampato in un magazzino di legnami e di materie plastiche situato in via Clara: una stretta via a pochi metri dalla stazione ferroviaria.
Le fiamme, che secondo alcuni testimoni sono state precedute da un’esplosione, hanno interessato anche un’abitazione al primo piano, in quel momento deserta. Lo stabile, inagibile, è stato sequestrato dai carabinieri, dopo un primo sopralluogo per chiarire l’origine del rogoLydia Massia