Ivrea
Va in sanatoria il campo da padel costruito nella primavera del 2022 dalla Società canottieri Sirio. Il 14 ottobre scorso lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) di Ivrea ha rilasciato il permesso di costruire in sanatoria relativo alla struttura sportiva di 251 metri quadrati di via Lago Sirio, su istanza presentata agli uffici il 20 dicembre dello scorso anno dalla Canottieri. La società ha già pagato un’oblazione da migliaia di euro (l’ammontare non viene resa nota dagli uffici comunali «perché dato non divulgabile»).
La questione, molto delicata, era esplosa nel novembre di due anni fa, quando gli uffici avevano avviato un procedimento di verifica di abuso edilizio in assenza del titolo autorizzativo da parte del Comune. Sebbene fosse stata autorizzata sotto il profilo urbanistico, la realizzazione del campo da padel richiedeva però l’istanza di un permesso di costruire e non di una semplice Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) come fatto in quell’occasione dalla Società canottieri Sirio.
Il campo da padel, infatti, era stato realizzato in un’area Tac - Ambienti collinari a valenza paesaggistica e ambientale - nella quale sono consentiti i soli interventi legati alla presenza di fabbricati esistenti. Nella stessa area però in passato erano stati autorizzati alla Società canottieri Sirio altre strutture sportive (campo da basket e volley) e un parcheggio. Di fatto dal 2005 in poi con una semplice dichiarazione di inizio attività la Canottieri Sirio ha avviato una serie di lavori in area Tac. Dalla sistemazione dell’area adiacente al beach volley con pavimentazione e panchine, allo spostamento di una viabilità in conseguenza dell’acquisizione di un terreno. Nel 2014 era stata presentata una dichiarazione di inizio attività in sanatoria riguardante delle opere di realizzazione di un muro di contenimento, di un parcheggio e di un nuovo campo da beach volley, il tutto avvenuto a seguito di una querela effettuata alla procura della Repubblica a cui era seguita l’attività di indagine conclusasi con un atto di archiviazione.
Ancora nel 2017, con tanto di autorizzazione paesaggistica, furono realizzate opere di pavimentazione del parcheggio esistente con autobloccanti drenanti e realizzazione di un campo da basket. Lo stesso ufficio tecnico affermava, nella relazione che accompagnava la delibera della modifica del Prg, che quelle trasformazioni avvenute in area Tac non erano approvabili. Insomma un gran pasticcio a cui la politica aveva dovuto porre rimedio.
Per uscire dall’impasse l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Stefano Sertoli aveva infatti portato in consiglio comunale, nel marzo 2023, una modifica non costituente variante al Piano regolatore comunale per correggere quello che all’epoca era stato definito un errore materiale, estendendo l’area di via Lago Sirio, classificata come servizi privati a uso pubblico (impianti e attrezzature sportive), alla porzione di terreno che stando al Prg di Ivrea ha una destinazione urbanistica Tac e nella quale sono consentiti i soli interventi legati alla presenza di fabbricati esistenti. Senza quella variante al Prg gli uffici avrebbero dovuto emanare un’ordinanza di demolizione esponendo però il Comune a possibili ricorsi al Tar dall’esito molto probabilmente negativo.
La variante non costituente variante al Prg era passata, dopo due tentativi andati a vuoto, coi i soli voti dell’allora maggioranza di centro destra e le forti proteste delle opposizioni che oggi si trovano ad amministrare la città senza però poter più mettere becco su quella vicenda.
Pd, M5s e Viviamo Ivrea avevano definito quella variante «non votabile» invitando il centro destra «a trovare un’altra strada per tutelare il Comune». Dai banchi della minoranza l’attuale assessore all’Urbanistica Francesco Comotto era stato durissimo: «Noi siamo qui per fare l’interesse pubblico e non per sanare una somma di abusi. Noi dovremmo salvaguardare l’ambiente e non gli uffici comunali. Questa modifica al Prg crea un precedente pericoloso perché domani chiunque potrà chiedere al Comune di sanare un abuso correggendo un errore materiale nel Prg».