Oltre trenta studenti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia a visitare l’area transfrontaliera di Gorizia e Nova Gorica. Perché lo Iuav è inserito nel progetto Crew_ Crossing Views, finanziato dal Programma per la Cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Slovenia.
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Tale progetto, partito lo scorso aprile e avente durata 30 mesi, ha un valore complessivo di 1.332.547,38 euro e come lead partner la Sdag. Gli altri partner sono il Comune di Šempeter-Vrtojba, l’università di Lubiana (con la sua facoltà di Architettura), il Kulturni dom di Nova Gorica e, appunto, lo Iuav. Partner associato è il Gect Go.
Non a caso, il project manager di quest’ultimo, Ezio Benedetti, si è soffermato sul ruolo del Gruppo europeo di cooperazione territoriale raccontandone le attività e l’evento Go!2025, che peraltro è stato illustrato anche dal sindaco Rodolfo Ziberna. Ma all’incontro, proprio ospitato nella sala convegni della Sdag, almeno nella parte di martedì mattina, sono intervenuti anche il primo cittadino di Šempeter-Vrtojba, Milan Turk, e Umberto Figliuolo dell’Agenzia delle Dogane.
I contenuti di Crew_ Crossing Views sono invece stati esposti da Eleonora Anut. «La candidatura risale al 2023 – ha affermato la project manager –. Il bando non riguardava i temi tipici della Sdag: non logistica, bensì la cultura, l’integrazione sociale. Ma in fondo il ripensamento delle aree confinarie è già insito nelle politiche del Comune di Gorizia, socio unico di Sdag. In genere, in queste aree vengono posizionate quelle strutture che, solitamente, vengono appunto tenute lontane dal centro, mentre noi intendiamo trattarle come opportunità, non come elementi da nascondere».
Ecco che sarà il Kulturni dom di Nova Gorica a occuparsi delle attività artistico-culturali, mentre ci penserà lo Iuav, assieme all’università di Lubiana, a gestire la ripianificazione delle aree confinarie. Nei prossimi mesi se ne vedranno i risultati.
L’amministratore unico di Sdag, Giuliano Grendene, ha parlato dell’evoluzione della società, dalla sua nascita nel 1982 ai nuovi sviluppi.
Da parte degli studenti, le reazioni alla giornata sono state positive: «Giungere nel luogo che interessa l’iniziativa è un’occasione importante per vedere le possibilità di quest’area – ha, tra i tanti, affermato Enrico Dell’Olivo –. Sì, conoscere il luogo del proprio lavoro, farsene spiegare la storia, il contesto, l’urbanistica, è un’esperienza determinante per un progettista. Riguardo a questo impegno, per ora siamo solo agli inizi, ma la giornata di oggi è importante per capire quali sono le aree del nostro intervento, le loro destinazioni d’uso». —
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