Non lesina critiche, contumelie e schizzate di fango sull’Italia, quando è all’estero, Roberto Saviano. E urla alla dittatura e al regime mediatico perfino adesso che è reduce dal sensazionale flop del suo programma, “Insider”, mandato in onda con pessimi riscontri di ascolti in prima serata e su Rai3. Ospite della Buchmesse, la Fiera del libro di Francoforte (alla quale non è stato invitato dagli editori ma solo dal presidente della stessa), Saviano fa, come al solito, il martire: “La mia presenza a Francoforte non credo sia una vittoria ma è una forma di resistenza. La Buchmesse ha attivato un riflesso democratico. Qui in Germania devono essersi chiesti: perché queste bugie, questo desiderio di censura ossessivo? Ma non mi considero un vincitore. Non ha vinto nessuno in questa storia. Del resto come si fa a ritenersi vincitore quando sei portato a processo da tre ministri del governo? È vero però che usano il mio corpo, per dare un messaggio a tutti gli altri. Sono forme di intimidazione», dice oggi a Repubblica.
Libertà a rischio, censura, dittatura mediatica, dice lo scrittore di Gomorra. “Sì ma non dobbiamo immaginare una situazione modello anni Venti o Trenta. La dinamica è diversa ma ha lo stesso obiettivo: intimidire, trasformare chi si oppone in dissidente. Ossia se critichi subisci conseguenze. Giorgia Meloni si ispira a Orbán: non certo la polizia mandata a casa di notte (per ora), ma altri metodi. Non contro tutti, ma mirando ad alcune figure pubbliche, a cui viene impedito di poter svolgere il proprio lavoro: togliendogli risorse, isolandole, bersagliandole, dossierandole. Sono 20 anni che i giornali di estrema destra fanno così. I metodi usati sono intimidatori, del resto il ddl sicurezza va in una direzione assolutamente autoritaria. Stiamo andando verso una democratura e i giornalisti non rispondono indignandosi. Su questo pesa la crisi delle vendite che crea una dipendenza dalle risorse del governo e dalla politica. La libertà è già compromessa”, delira Saviano.
Saviano poi parla della censura di Antonio Scurati, Silvia Avallone, la guerra fatta a Fabio Fazio. “È capitato persino che trasmissioni di amici mi abbiano fatto sapere che non potevano invitarmi perché avevano avuto il veto dalla direzione Rai. Insider è stata bloccata senza alcun motivo per un anno. Il risultato della trasmissione, aggredita dalla stampa populista, è stato comunque incredibile, pur non avendo avuto alcun sostegno in termini di pubblicità. È stata mandata in onda solo grazie alla pressione dei familiari delle vittime della mafia, che hanno scritto una lettera all’amministratore delegato Sergio”. Senza alcun motivo, però, “Insider” aveva fatto ascolti da monoscopio, solo un mese fa. Ma su questo Saviano si autocensura…
L'articolo Saviano va in Germania solo per spalare fango sull’Italia: “C’è la dittatura”. E tace sul suo flop tv sembra essere il primo su Secolo d'Italia.