Un altro sabato di alta tensione in Medio oriente, tra Beirut e Teheran. Un altro soldato delle Nazioni Unite, il quinto in due giorni, è rimasto ferito nel sud del Libano. Lo ha reso noto l’Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite ).
“Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell’Unifil a Naqoura è stato colpito da un proiettile a causa delle attività militari in corso nelle vicinanze”, ha riferito la forza Onu in un comunicato. “È stato operato presso il nostro ospedale di Naqoura per rimuovere il proiettile e attualmente è stabile. Non conosciamo ancora l’origine del fuoco”. Sempre ieri sera, ha aggiunto l’Unifil in una nota, “gli edifici della nostra postazione Onu a Ramyah hanno subito danni significativi a causa delle esplosioni provocate dai bombardamenti nelle vicinanze”.
“Ricordiamo a tutti gli attori l’obbligo di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e dei locali delle Nazioni Unite, evitando anche attività di combattimento in prossimità delle postazioni Unifil”, ha concluso la forza Onu nella nota.
Gli scontri fra Israele e Hezbollah nel sud del Libano hanno inflitto “molti danni” alle postazioni dell’Unifil. Lo ha detto il portavoce dei Caschi Blu Andrea Tenenti. “Proprio ieri sera, sulla posizione delle forze di peacekeeping ghanesi, appena fuori, l’esplosione è stata così forte che ha distrutto alcuni dei container all’interno in modo molto grave”. Lavorare è “molto difficile perché ci sono molti danni, anche all’interno delle basi”, ha aggiunto.
Da Teheran arrivano altre notizie drammatiche. L’Iran avrebbe subito un attacco cibernetico che ha interessato siti governativi e degli impianti nucleari. Lo ha dichiarato Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del Consiglio supremo dell’Iran per il cyberspazio, citato dai media locali, senza specificare quando sarebbe avvenuto l’attacco.
Secondo quanto riferito da Firouzabadi, “quasi tutti i rami del governo iraniano, giudiziario, legislativo ed esecutivo,è stato coinvolto da questo attacco”, durante il quale “e’ stata sottratta una grande quantita’ di informazioni”. “Anche i nostri impianti nucleari, insieme alle reti di distribuzione del carburante, dei servizi municipali, dei trasporti e dei porti sono finiti sotto attacco”, ha aggiunto. Dopo l’attacco con missili contro Israele del primo ottobre scorso, c’è attesa per la risposta di Tel Aviv che potrebbe interessate infrastrutture critiche iraniane.
L’Autorità per l’aviazione civile iraniana ha intanto vietato ai passeggeri di portare a bordo cercapersone e walkie-talkie. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa Isna, in seguito all’ondata di esplosioni di questi piccoli dispositivi in Libano a metà settembre, attribuita a Israele.
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