”Ogni 7 ottobre aspettatevi i massacri di Hamas fino alla vittoria, i figli di Giorgia Meloni sono tutti drogati sotto i ponti”: a gridarlo, secondo l’Adnkronos, una donna avvolta dalla bandiera tunisina a Milano, a uno dei cortei per la Palestina. ”Giorgia Meloni non metta mai piede in Tunisia che le tagliamo le gambe. L’Italia dal nord al sud è occupata da Israele. Israele fascista, stato terrorista”, ha poi continuato la donna.
Frasi deliranti che rendono idea del clima dei due cortei, quello milanese e quello romano, che hanno attraversato le due città in nome della Palestina, ma più o meno esplicitamente pro Hamas. A ulteriore conferma, le bandiere di Hamas fotografate nella Capitale e ulteriori slogan truculenti.
Dopo sabato scorso, hanno partecipato in migliaia ai cortei di Roma, Milano, e a Napoli contro il G7. In 5 mila hanno sfilato nella Capitale, a una settimana dalla piazza vietata che ha portato scontri con la polizia, i manifestanti, questa volta autorizzati dalla questura, sono partiti sempre da piazzale Ostiense per arrivare al rione Esquilino, a Piazza Vittorio.
Tra slogan, musica e interventi, molti i cori contro il governo italiano e israeliano. Nella Capitale sono echeggiati cori contro la Fao per aver tolto dalle cancellate le bandiere degli Stati, e molti cartelli per “la lotta” contro i sionisti: “Con Hamas fino alla vittoria. Hasta la victoria”. E ancora: “Avete superato i nazisti. Fosse Ardeatine: 10 per ogni ucciso a via Rasella. Gaza: 35 per ogni ucciso il 7 ottobre”, questi alcuni dei manifesti esposti.
Polemica anche per chi ha portato la bandiera della Pace, come Anpi e Cgil. “Noi non vogliamo la pace ma la libertà, levate le bandiere”, l’affondo dal megafono del movimento degli studenti palestinesi, a “chiunque” abbia portato i colori dell’arcobaleno. Due striscioni calati da Palazzo Reale “contro la guerra e contro il G7 della difesa a Napoli”, è stata invece l’iniziativa di protesta di un gruppo di attivisti della rete contro la guerra.
Ai cortei di Milano per la Palestina, almeno un migliaio i manifestanti. E il primo a prendere la parola al megafono è stato Mohammad Hannoun, fondatore dell’Associazione di solidarietà al popolo palestinese, recentemente inserito nella blacklist delle sanzioni dal dipartimento del Tesoro Usa in quanto ritenuto sostenitore finanziario internazionale di Hamas. “Tutti noi sosteniamo tutte le forze politiche, tutte le fazioni armate palestinesi perché la resistenza è legittima”, ha detto anche lui nominando e attaccando Giorgia Meloni in una truce spirale d’odio.
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