Un bizzarro e preoccupante caso si affaccia alle cronache politiche: Matteo Renzi, senatore, leader di partito ed ex presidente del Consiglio, ha querelato il portavoce di Ignazio La Russa, Emiliano Arrigo, nell’ambito di una querelle tutta politica nella quale il professionista è entrato solo per svolgere il proprio lavoro. “La querela a Emiliano Arrigo si configura come l’ennesimo tentativo di Renzi di attirare i riflettori su di sé. Il leader di Italia Viva prova a mascherare lo scarso consenso elettorale alzando inutili polveroni di accuse. Ad Arrigo, bravo e corretto professionista, va la mia solidarietà”, ha commentato il vicecapogruppo vicario di FdI al Senato, Raffaele Speranzon.
La querela di Renzi contro Arrigo è arrivata, si diceva, nella cornice di una disputa tutta politica tra Renzi e La Russa e, nello specifico, a seguito della netta smentita arrivata dal portavoce del presidente del Senato in merito a un presunto e piuttosto incredibile tentativo di quest’ultimo di fare “campagna acquisti” nelle file renziane in vista dei voti per la Consulta e la Vigilanza Rai. Il leader di Iv, intrattenendosi con i giornalisti alla buvette del Senato, ha raccontato che La Russa sarebbe andato a pranzo con la senatrice Musolino per quella che poi una nota del partito ha definito attività di “scouting”. Arrigo è intervenuto affermando che “il senatore Matteo Renzi mente sapendo di mentire e coinvolge – non so quanto volontariamente – la sua collega Musolino (eletta con altra lista e poi passata a Iv) a fare altrettanto. Con tutto il rispetto possibile, Renzi sta superando ogni limite. Il presidente La Russa mai ha pranzato con la senatrice Musolino, ma soprattutto mai ha parlato con lei (e con altri) di voti di alcun genere”. Arrigo quindi ha precisato che al ristorante del Senato La Russa si era limitato a salutare Musolino “per non più di trenta secondi”, come fa abitualmente anche con gli altri senatori. Sul caso sono successivamente intervenuti sia Musolino sia l’ufficio stampa di Iv, finché non è arrivato l’annuncio di querela da parte di Renzi nei confronti di Arrigo, come se il punto della questione fosse con lui e senza considerare la differenza (e sproporzione) dei ruoli ricoperti.
“Dopo aver portato scompiglio nel progetto del campo largo a Renzi inizia a mancare la terra sotto i piedi, e la paura di scomparire definitivamente dai radar lo porta a querelare Emiliano Arrigo per guadagnarsi l’ennesimo quarto d’ora di celebrità di questa legislatura. Al portavoce del Presidente del Senato va tutta la mia vicinanza, la sua professionalità e la sua onestà intellettuale non saranno scalfite dalla campagna diffamatoria che sta subendo”, ha commentato Antonella Zedda, anche lei senatrice e vicepresidente del gruppo di FdI a palazzo Madama. È intervenuto anche Francesco Storace. “Ma stai sempre a querelare? Di questo metodo di ‘far politica’ Renzi è uno dei campioni. Ora trascina in tribunale pure il portavoce di La Russa, reo di avergli detto di mentire. Mica è una novità… Smettetela con queste querele, che intasate inutilmente i tribunali”, ha scritto sui social il giornalista.
Il caso della querela di Renzi nei confronti di Arrigo è emblematico anche dal punto di vista della consueta doppia morale della sinistra: allo stato attuale, infatti, non si ha traccia di prese di posizione da parte di quanti sono sempre pronte a gridare alla “arroganza” o al “bullismo” del potere se un politico di centrodestra decide di tutelarsi dagli attacchi e dai veri e propri insulti di questo o quel giornalista, professore o maitre a penser televisivo, per altro in cornici assai diverse da quella di un portavoce che, in fin dei conti, col politico che lo querela non ha alcuna contesa diretta.
L'articolo L’assurdo caso di Renzi che querela il portavoce di La Russa. FdI: “È in difficoltà e alza inutili polveroni” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.