Avvicendamenti, nuovi dipartimenti e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note da Matteo Salvini, che nei scorsi giorni aveva nominato, al fianco di Andrea Crippa, due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon, che sono subentrati a Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana, impegnati con “importanti incarichi istituzionali”, aveva sottolineato il Carroccio, parlando di una decisione concordata da tempo.
Salvini ha spiegato che la riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere “la vittoria anche alle politiche 2027”. Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. La nuova organizzazione “libera” da incarichi di partito i membri del governo e chi ha incarichi istituzionali.
L’attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all’ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre, l’attuale sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all’ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all’ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l’Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
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