Il capitano Daniel Mimon Toaff, vice comandante della Brigata Ghivati del Battaglione Shaked, è morto martedì nell’esplosione di un edificio a Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Insieme a lui hanno perso la vita altri tre soldati israeliani: Amit Bakri (21 anni), Dotan Shimon (21 anni) e il paramedico Agam Naim (20 anni), la prima soldatessa ad essere uccisa nella Striscia dall’inizio della guerra. Il soldato, pronipote dello storico rabbino capo di Roma Elio Toaff, è anche il primo membro delle Forze di Difesa Israeliane a perdere la vita nella guerra esplosa dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Secondo quanto riportato da Jerusalem Post, il capitano Toaff, di Morashat, era un atleta e un ciclista appassionato di mountain bike. Ha studiato in una yeshiva di scuola superiore a Sde Yaakov e, prima di arruolarsi nell’esercito, ha trascorso due anni al programma preparatorio Bnei David nell’insediamento di Eli. Il giovane è il pronipote di Shlomo Yona Renzo Toaff, capo negli ultimi sei anni della Short-Range Air Defense Management (“Iron Dome”) e fratello dello storico rabbino capo della Comunità ebraica di Roma Elio Toaff, considerato tra le massime autorità spirituali ebraiche in Italia dal secondo Dopoguerra.
A marzo, in un’intervista all’emittente Kan, il giovane aveva raccontato il suo impegno a Gaza: “In questa guerra conta solo vincere. I combattimenti sono duri, molto lunghi ed estenuanti ma faremo quanto necessario per distruggere Hamas“. Dopo aver appreso la notizia, il padre di Daniel ha parlato alla radio ebraica: “Ci diceva sempre che andava tutto bene anche se so che non era così. Il suo obiettivo era riportare gli ostaggi a casa“. Su X l’Ambasciata di Israele in Italia scrive: “Sia benedetta la memoria di Daniel e di tutti i soldati israeliani caduti”. Anche il presidente Isaac Herzog ha reso omaggio a soldati caduti: “Quattro fiori, un eroico paramedico e tre coraggiosi combattenti sono caduti e i loro compagni sono rimasti feriti ieri nei pesanti combattimenti nella Striscia di Gaza. Abbraccio le loro famiglie e i loro cari.”
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